Con l'arrivo delle prime
dosi di vaccino in Europa e, quindi, anche in
Italia si può finalmente guardare al
2021 con
maggior serenità ma la
strada è ancora
lunga e in
salita.
Per questo la parola d'ordine resta rigorosamente
cautela, specie in un
contesto generale dove trovano spazio ancora troppe
variabili: da una possibile
terza ondata - ipotesi paventata da molti esperti - alle
nuove varianti del Covid.
Vietato, dunque,
abbassare la guardia mentre nel nostro Paese si guarda già a un appuntamento
delicato e critico, quello della
riapertura delle scuole il prossimo
7 gennaio con il
ritorno alla
didattica in presenza al
50% per poi
salire gradualmente al
75% come indicato nel
DPCM dello scorso
3 dicembre."
Riaprire sì, ma in sicurezza": questo il messaggio ribadito più volte in questi mesi e scandito ancora a chiare lettere dal Presidente
ANIEF, Marcello Pacifico per il quale la
"tutela della salute del personale e degli studenti resta la
priorità assoluta", specie considerando che
"non sono tra le
categorie di quanti potranno
vaccinarsi per prime".
Per questo - prosegue Pacifico - "la nostra
proposta era quella di riaprire
l'ultima settimana di gennaio o il primo febbraio. L'Italia è stata divisa in
colori e da un paio di giorni la
curva si è abbassata, questo fa sperare che è stata la
scelta giusta. Ma non dobbiamo agire per dogmi, la
riapertura deve essere regolata guardando ai
dati epidemiologici. Ad oggi, l'ordinanza del Ministro della Salute
Speranza - rispetto a questi numeri - potrebbe andare bene ma va tenuto bene a mente che noi abbiamo riaperto le
scuole ad agosto quando c'erano
300 contagi quotidiani, non 10mila come oggi. Dobbiamo soprattutto evitare che la
scuola diventi ciò che non è mai stato, ossia
un luogo di diffusione del contagio dopo queste
vacanze".Nessuna mossa azzardata. "La
scuola anche a distanza può andare avanti, non per sempre perchè la
Dad non può certo sostituire
l'attività in presenza", conclude Pacifico ma "mai come ora dobbiamo evitare di mettere il Paese nelle condizioni in cui il
virus possa prendere il largo con eventuali ulteriori
chiusure che sarebbero il
colpo di grazia per la nostra
economia già in
sofferenza".
"