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Scuole, si riapre il 7 Gennaio al 50 per cento Il commento di Marcello Pacifico

Con l'arrivo delle prime dosi di vaccino in Europa e, quindi, anche in Italia si può finalmente guardare al 2021 con maggior serenità ma la strada è ancora lunga e in salita.

Per questo la parola d'ordine resta rigorosamente cautela, specie in un contesto generale dove trovano spazio ancora troppe variabili: da una possibile terza ondata - ipotesi paventata da molti esperti - alle nuove varianti del Covid. Vietato, dunque, abbassare la guardia mentre nel nostro Paese si guarda già a un appuntamento delicato e critico, quello della riapertura delle scuole il prossimo 7 gennaio con il ritorno alla didattica in presenza al 50% per poi salire gradualmente al 75% come indicato nel DPCM dello scorso 3 dicembre.

"Riaprire sì, ma in sicurezza": questo il messaggio ribadito più volte in questi mesi e scandito ancora a chiare lettere dal Presidente ANIEF, Marcello Pacifico per il quale la "tutela della salute del personale e degli studenti resta la priorità assoluta", specie considerando che "non sono tra le categorie di quanti potranno vaccinarsi per prime".

Per questo - prosegue Pacifico - "la nostra proposta era quella di riaprire l'ultima settimana di gennaio o il primo febbraio. L'Italia è stata divisa in colori e da un paio di giorni la curva si è abbassata, questo fa sperare che è stata la scelta giusta. Ma non dobbiamo agire per dogmi, la riapertura deve essere regolata guardando ai dati epidemiologici. Ad oggi, l'ordinanza del Ministro della Salute Speranza - rispetto a questi numeri - potrebbe andare bene ma va tenuto bene a mente che noi abbiamo riaperto le scuole ad agosto quando c'erano 300 contagi quotidiani, non 10mila come oggi. Dobbiamo soprattutto evitare che la scuola diventi ciò che non è mai stato, ossia un luogo di diffusione del contagio dopo queste vacanze".

Nessuna mossa azzardata. "La scuola anche a distanza può andare avanti, non per sempre perchè la Dad non può certo sostituire l'attività in presenza", conclude Pacifico ma "mai come ora dobbiamo evitare di mettere il Paese nelle condizioni in cui il virus possa prendere il largo con eventuali ulteriori chiusure che sarebbero il colpo di grazia per la nostra economia già in sofferenza".
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