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G7: immobilismo autoreferenziale in un mondo che cambia rapidamente


Il secondo evento, infatti riguarda i paesi opposti all'occidente, ha preso il via l'11 ed il 12 giugno nella città di Nizhnij Novgorod, in Russia, la riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi del gruppo Brics, la prima da quando ai membri originari (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) si sono aggiunti i nuovi aderenti a pieno titolo, vale a dire Egitto, Etiopia, Iran ed Emirati Arabi Uniti. All'evento sono stati inoltre invitati i rappresentanti di altre quindici nazioni. Nella visione dei promotori dell'allargamento del gruppo, l'ingresso di nuovi Paesi segnala un maggiore potenziale di coordinamento del “Sud globale”, concentrando l'attenzione sulle opportunità di sviluppo e crescita economica e sul dialogo multipolare.

Il nuovo assetto dei BRICS dovrebbe inoltre fare da contraltare all'ordine globale a guida occidentale, come ha affermato in occasione della riunione il ministro degli Esteri della Federazione Russa, Sergej Lavrov, un messaggio evocato anche nella dichiarazione congiunta adottata insieme agli omologhi delle altre nazioni partecipanti. L'opposizione all'occidente trova crescenti aggregazioni anche nell'obiettivo di contrastare e sostituire il dollaro come moneta dominante, già l'Arabia Saudita ha annunciato che solo la metà della vendita di petrolio sarà regolata in dollari, così il petrodollaro comincia a vedere un futuro minaccioso. Quello che sorprende è la mancanza di visibilità di questo evento sui media italiani ma anche su quelli stranieri con una miopia suicida perché già oggi il PIL dei paesi legati ai BRICS supera quello del G7 così come le persone afferenti a questo nuovo bipolarismo sono profondamente diverse rispetto al miliardi e trecento milioni dell'occidente corrispondono oltre cinque miliardi dell'altro gruppo.

In questa incera situazione globale si è svolto il terzo evento indicato cioè la riunione del G7 in Italia con una composizione indebolita dal fatto che ci fossero leaders più simili ad anatre zoppe: Macron in Francia che è andato sotto nelle elezioni europee così come Sunak della GB e Sholtz della Germania che non si è dimesso pur essendo battuto dagli elettori che non hanno confermato il suo partito . Infine rimane Biden che sembra sempre più come assente ed indebolito nei sondaggi in un paese in difficoltà economiche e sociali in pieno campagna elettorale in cui si cerca di fare vedere numeri sull'economia e sull'occupazione che non rispondono alla realtà come ha dovuto riprendere Powell invitando il presidente ad attenersi ai dati reali che sono diversi con una classe media in grande difficoltà e con un'occupazione debole che privilegia gli operai ma non altri di grado superiore, con un'inflazione che non diminuisce e con un debito "monstre" che preoccupa i detentori dei TBUSA e mostra una crescente difficoltà nella sua gestione.
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