(Teleborsa) -
Semaforo verde nella serata di ieri all'emendamento al ddl concorrenza sui buoni pasto. "Si tratta - afferma Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione - di un passaggio che sancisce finalmente un principio di equilibrio nel mercato, portando le commissioni a un massimo del 5% anche nel settore privato, così come avvenuto per la pubblica amministrazione".
L'emendamento, spiega ancora l'associazione, prevede un periodo transitorio e tempi di applicazione "rispettosi delle parti". E' infatti consentito di utilizzare alle medesime condizioni i ticket già in circolazione fino al 31 agosto 2025.
Dal primo gennaio sarà fissato invece il tetto del 5% per i nuovi buoni pasto. "Diamo atto al Governo di aver sostenuto una scelta normativa che salvaguarda i buoni pasto come strumento di welfare per milioni di lavoratori e pone le basi per consolidare un mercato in crescita".
Soddisfazione espressa dall'Associazione Nazionale Cooperative Dettaglianti (ANCD), che rappresenta le cooperative del mondo Conad, per l’introduzione di un tetto massimo del 5% alle commissioni applicate ai buoni pasto. “Accogliamo con soddisfazione l’introduzione nel DDL Concorrenza di un tetto massimo del 5% alle commissioni delle società emettitrici sul valore dei buoni pasto, così come già avvenuto per quelli usati dai dipendenti degli enti pubblici – ha dichiarato Alessandro Beretta, Segretario Generale di ANCD – I commercianti associati alle cooperative Conad potranno così avere le stesse condizioni per ogni buono pasto, mettendo i loro oltre 3.500 punti vendita a disposizione delle persone che utilizzano questo importante strumento di welfare aziendale”, ha concluso Beretta.
“L’introduzione del tetto alle commissioni non avrà alcun impatto per i dipendenti delle società che li ricevono – spiega ANCD – e darà un nuovo impulso all’impiego di questo strumento perchè amplia il numero degli esercizi che li riceveranno, consentendo ai commercianti e agli operatori della ristorazione di non vedere compromessa la sostenibilità economica delle loro attività.,
consentendo ai commercianti e agli operatori della ristorazione di non vedere compromessa la sostenibilità economica delle loro attività”.