Inflazione. Tutto bene. Scenderà al 2 da sola, senza sforzo ulteriore, e per qualche tempo resterà anche sotto quel livello. Basta aspettare che lo shock da offerta finisca di rientrare.
Tutto bene. L'inflazione è al 4 e ci resterà. E con questo? Siamo in piena occupazione, le borse salgono, gli utili sono buoni. Di cosa ci lamentiamo? Lasciamola al 4, evitiamo di farci del male con una recessione per il capriccio di riportare l'inflazione al 2 e godiamoci la vita.
Tutto male. Se il 4 è il nuovo 2 con un'economia stagnante, il 4 tornerà al 6 quando un giorno l'economia tornerà ad accelerare. In pratica, più lasciamo mettere radici al 4, più profonda dovrà essere la recessione il giorno in cui vorremo disfarci dell'inflazione.
Multipli. Tutto bene. Siamo a 18 sull'SP 500, un livello più che accettabile in vista dell'inflazione che ritornerà presto al 2.
Tutto male. Quando il mercato capirà che l'inflazione al 4 è qui per restare, i multipli dovranno essere corretti verso il basso.
Profitti. Tutto bene. Hanno resistito ottimamente con un ciclo di rialzo dei tassi particolarmente aggressivo. Sorprenderanno positivamente quando i tassi inizieranno a scendere e l'economia si riprenderà.
Tutto male. I profitti sono stati sostenuti dalla discesa dell'inflazione, che ha aiutato la domanda reale dei consumatori. Se l'inflazione tornerà al 2 e le attese si stabilizzeranno il pricing power delle imprese si indebolirà.
Crisi bancarie. Tutto male. Le banche dovranno iniziare a pagare interessi crescenti ai depositanti a fronte di un portafoglio di titoli lunghi immobilizzati che continuerà a rendere poco. A questo si unirà la pressione dei regolatori per un rafforzamento del capitale. Ne seguirà un credit crunch proprio mentre l'economia continua a rallentare di suo.
Tutto bene. A loro modo le crisi bancarie, purché circoscritte, sono provvidenziali perché tarpano le ali ai falchi delle banche centrali che vorrebbero alzare ancora i tassi.
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