Il sindacato della scuola
Anief torna sugli aumenti stipendiali del personale scolastico e sollecita un
adeguamento reale al costo della vita, che vada oltre gli aumenti già annunciati.
"Se si pensa a quanto è cresciuta l'inflazione negli
ultimi 15 anni dal 2008, anno in cui sono stati bloccati gli stipendi, e si calcola il dato che viene dal MEF, si parla di 20 punti di inflazione, quindi
l'aumento dei prezzi è stato di 20 punti, ma se si confronta questo dato con gli unici
aumenti stipendiali che sono avvenuti nello stesso periodo, cioè con il contratto scaduto del 2016-2018, vi sono allora aumenti
solo del 3,5%", sottolinea il Presidente del sindacato
Marcello Pacifico.
"Questo vuol dire - spiega il sindacalista - che anche quando, in base alle risorse stanziate dal governo, si avranno quei
3mila euro di arretrati e quei
107 euro di aumento mensile per il personale della scuola, rimarranno ancora
migliaia di euro che lo Stato dovrà dare al personale scolastico per raggiungere l'inflazione".
"Questa
cifra è quantificabile in 25mila euro di arretrati e in
272 euro di aumento in busta paga. Questa è la cifra giusta, questo è il risarcimento giusto che deve prendere tutto il personale della scuola nel nuovo contratto 2020-2025, per allineare gli stipendi all'inflazione così come, già nel mese di aprile, si son resi conto come sia stata allineata l'indennità di vacanza contrattuale al costo dell'inflazione", conclude Pacifico.
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