La tesi dell'Unione europea cade di fronte all'evidenza di un progetto fondato sull'unità di intenti e su un indebitamento che la farebbe crollare con gravi disordini sociali.
La
seconda ipotesi infondata e controproducente è quella di legare lo sviluppo dell'Europa al modello del neoliberismo che è fallito nei fatti, sorprende la posizione di Draghi che rifiuta a priori la realtà. Questa ipotesi è ancora più grave della prima e sta a significare il
legame di Draghi ad un mondo della finanza che ha distrutto il senso di socialità con una disuguaglianza che non ha pari nella storia ed un insieme di patologie sociali che stanno erodendo dal di dentro il paese.
Il
fallimento del neoliberismo è nei fatti e nella contrapposizione tra ipotesi e realtà partendo dall'assunzione dell'economia come scienza esatta e razionale invece che prendere atto dell'evidenza che l'economia è una scienza sociale e l'asserzione della razionalità dei mercati è una pura invenzione funzionale ad aprire la strada ad una finanza da rapina. L'economia da mezzo diventa fine e la sua massimizzazione viene perseguita con un liberismo senza regole che alimenta l'infinita avidità umana e giustifica comportamenti illeciti cancellando la morale del settimo comandamento "non rubare". La collusione tra accademia, finanza e politica giustifica la
consegna di Nobel alla finanza privi di fondamento scientifico come quello a Lucas nel 1994 che affermava la razionalità dei mercati finanziari ed il fatto che a parità di informazioni le persone decidono allo stesso modo. La parità di informazioni si ha nella concorrenza perfetta che non esiste e le decisioni debbono scontare il libero arbitrio.
La finanza si stacca dall'economia reale e vive di una sua vita indipendente all'insegna del dogma di "creare valore per gli azionisti" e la deregolamentazione di Greenspan nel 1999 contribuirà ad inondare i mercati di moneta creata dal nulla illudendo tutti, in modo criminale, sull'idea di creare ricchezza ma invece saranno solo debiti e creando un liberismo infinito e non controllato che ci si ritorcerà contro. Le aziende manifatturiere saranno spolpate come il vitello grasso e la delocalizzazione infinita contribuirà a creare la Cina come fabbrica del mondo infatuati dalle sirene ingannevoli di una finanza criminale.
A fronte delle ipotesi di arricchimento ci siamo trovati con aumento senza precedenti di disuguaglianza, di povertà, del degrado morale, della disoccupazione e di altre gravi patologie sociali che devastano le società salta così l'ipotesi di base.
Il modello neoliberista uccide le società perché crea il mostro del "
bellum omnium contra omnes", la solidarietà scompare e prevalgono comportamenti violenti ed aggressivi alla faccia del bene comune dichiarato come una foglia di fico. La libertà viene soffocata ed il potere si accentra in una sorta di senato virtuale che usa la finanza come arma da guerra non convenzionale contro paesi ed aziende.
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