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Que Sera, Sera

Il ritorno della strategia 60/40


Queste strategie hanno però due punti deboli. Il primo lo vediamo quando l'inflazione sale oltre a una certa soglia, come è stato negli anni Settanta e nel 2022, e bond e azioni si prendono per mano e si tuffano insieme nell'abisso. La correlazione diventa positiva e la diversificazione aggiunge danno a danno.

Il secondo punto debole, per fortuna più raro alle nostre latitudini, è quando un'economia entra in una crisi profonda a sfondo deflazionistico e si avvita in una spirale negativa del debito che mette a rischio anche l'equity, come nel caso greco del decennio scorso.

Mettiamo da parte il secondo rischio e concentriamoci sul primo. Nelle fasi di inflazione montante e di politica monetaria restrittiva il portafoglio ideale è composto al 100 per cento da cash. La questione principale, in quella fase, è quella dell'inflazione.

Nella fase di disinflazione, invece, il portafoglio ritorna alla sua versione di base 60/40 e la questione principale diventa quella della crescita dell'economia. La disinflazione richiede infatti, tipicamente, un rallentamento e, spesso, una recessione. Nella fase di rallentamento, sempre da manuale, i bond di qualità ripartono per primi, mentre l'azionario aspetta i germogli di ripresa del ciclo economico. Una volta avvistati questi germogli, bond e azioni, in una fase iniziale (che può durare anche anni) salgono insieme. Più avanti nel ciclo, il manifestarsi delle prime (moderate) tensioni inflazionistiche o, ancora di più, i momenti di rallentamento temporaneo della crescita economica portano azioni e bond a compensarsi a vicenda.

Dove siamo oggi? Per alcuni, al momento una minoranza, siamo alla fine del ciclo economico di ripresa postpandemica, mentre all'orizzonte si profila una recessione o, comunque, un marcato rallentamento. La maggioranza del mercato, tuttavia, si sta comportando come se fossimo in realtà all'inizio di un nuovo ciclo espansivo, quando bond e azioni salgono insieme. La maggioranza sposa cioè la teoria della disinflazione immacolata, con l'inflazione già domata con successo senza bisogno di recessione. Da qui in avanti, si afferma, le banche centrali daranno gas all'economia, che quindi, assorbiti gli ultimi effetti ritardati della stretta monetaria, potrà assestarsi su una bellissima velocità di crociera e magari sorprendere al rialzo a un certo punto del 2024. I bond, dal canto loro, trarranno beneficio da una lunga fase di tassi di nuovo bassi. Il migliore dei mondi possibili.
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