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Il tranviere e il chirurgo

Scelte difficili e scelte obbligate

State conducendo un tram lungo le ripide colline di San Francisco. Inizia una discesa e vi accorgete che i freni non funzionano più. Giù in basso, all'incrocio, le rotaie si biforcano. Su un lato, quello verso il quale siete diretti, stanno lavorando cinque operai. Sull'altro un passante sta attraversando la strada. Notate che il radiocomando che aziona lo scambio funziona ancora. Se non fate nulla e scendete lungo il percorso già impostato ucciderete i cinque operai. Nessuno vi farà causa e nessuno vi loderà. Se invece azionate il radiocomando e fate scattare lo scambio travolgerete solo il passante, risparmiando la vita agli altri cinque. Ci sarà un'inchiesta (avete deliberatamente troncato una vita), ma alla fine verrete scagionato e lodato per la difficile scelta. L'opinione pubblica sarà tutta dalla vostra parte.

Ora siete invece un chirurgo del pronto soccorso. Una notte vi arrivano cinque giovani pazienti che hanno avuto un terribile incidente. Hanno bisogno urgente di organi o moriranno, ma di organi disponibili non ce ne sono. Non sapete cosa fare e mentre passeggiate nervosamente in corridoio pensando a una soluzione vedete un vecchio macilento alla macchina del caffè. Vi viene una strana idea. Chiamate il vecchio in ambulatorio e gli praticate un'iniezione letale. Poi espiantate i suoi organi e salvate così i cinque giovani. Andrete in prigione qualche anno e sarete radiato dall'ordine, anche se avete sacrificato una vita per salvarne cinque esattamente come il tranviere.

Il Problema del Tram fu proposto mezzo secolo fa da Philippa Foot e da allora viene studiato e discusso in tutti i corsi di filosofia morale nel mondo anglosassone. Già complesso, può essere arricchito di varianti (che faccio se tra i cinque operai o tra i cinque giovani c'è Hitler? Che faccio se è il vecchio a chiedermi di essere sacrificato? ecc.).

Casi di scuola, si dirà. Non è però un caso di scuola, ma un fatto di tutti i giorni, il nostro accettare abbastanza tranquillamente che ci siano ogni anno innumerevoli vittime di incidenti stradali senza che per questo ci si senta in obbligo di vietare le automobili. Perché allora essere così rigorosi con un virus e pagare un prezzo così alto per tentare (senza esserne sicuri) di contenerne le vittime?
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