I dati economici usciti a Marzo non evidenziano certo uno scenario particolarmente tranquillizzante, né a livello europeo né a livello Italia. In particolare, i dati decisamente negativi sull'inflazione o, meglio, sulla
deflazione, mostrano chiaramente come il volano dell'economia non riesca proprio a rimettersi in moto. Infatti, a Febbraio, l'indice dei prezzi al consumo ha fatto registrare in Italia
-0,2% su base mensile ed un -0,3% su base annua, facendoci ripiombare in una spirale deflazionistica che interessa ormai ben 20 delle nostre principali città.
Ora, è vero che questo dato è appesantito dal prezzo del greggio, ma è altrettanto vero che, anche guardando all'
inflazione core (ossia depurata da alimentari non lavorati e dai beni energetici), si registra un +0,5%, comunque lontanissimo dal +2% ritenuto ottimale dalla BCE. Senza contare che la spirale deflazionistica appare sempre di più come un problema generale, visto che l'indice dei prezzi al consumo in Europa si è attestato a febbraio a -0,2% su base annua.
In questo scenario economico non solo “bloccato”, ma anche fragile e quindi esposto ad improvvisi shock esterni,
la BCE di Mario Draghi, è dovuta nuovamente scendere in campo a Marzo con nuovi stimoli monetari non convenzionali. Il nuovo intervento della BCE, che costituisce solo l'ultimo di una serie di interventi iniziati nel 2009 con l'LTRO, si muove lungo tre direttrici:
- Ampliamento della portata del Quantitative Easing. Con il precedente QE, la BCE ha iniettato abbondante liquidità a basso costo sul mercato acquistando, prevalentemente dalle banche, obbligazioni emesse da istituzioni pubbliche e titoli di stato. Con il nuovo programma, la BCE non solo porterà questi acquisti mensili dagli attuali 60 mld a 80 mld, ma potrà anche acquistare bond emessi da aziende corporate non finanziarie dotate di un buon rating (non speculativo).
- Azzeramento del tasso di riferimento (base dei tassi praticati dalle banche sui propri impieghi) e ulteriore penalizzazione per le banche che intendono parcheggiare i loro soldi presso la BCE (tasso negativo dello 0,40%), invece di investirli in maniera produttiva.
- Nuovo programma TLTRO 2. La BCE concederà alle banche anche prestiti a 4 anni a tasso 0.
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