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71 / L'affaire Monte dei Paschi ed il rischio reputazionale stratificato

Il vero problema derivante dall'affaire Monte dei Paschi sta nel "rischio reputazionale stratificato" che la vicenda ha generato.

Euro più Euro meno, il totale degli aiuti di stato concessi alle banche europee ed USA dalla crisi della Lehman ad oggi ammonta a circa 5000 mld di Euro, cifra pari, all'incirca, al doppio del costo attualizzato della guerra del Vietnam, della guerra di Corea e di tutti i viaggi della NASA messi insieme. Di questi 5000 mld circa 2700 riguardano aiuti alle banche Europee e, sorpresa, ben 1800 mld sono stati utilizzati dal "Club della tripla A" con in testa la Gran Bretagna (1200 mld di Euro e la Germania con oltre 400 mld di aiuti pubblici).

Venendo a casa nostra, i dati evidenziano che le nostre banche hanno beneficiato di circa 123 mld di aiuti dello Stato, cifra di tutto rispetto, ma da sezionare con attenzione. Infatti, di questi, ben 115 mld non sono inquadrabili come "aiuti di salvataggio" in quanto connessi alla concessione da parte dello Stato di una garanzia a fronte di prestiti obbligazionari emessi dalle banche. In questo caso, la finalità non è quella di salvare banche strutturalmente vicine al default, ma di sostenere gli istituti nel reperimento di provvista (a prezzi accettabili) in presenza dell'inaridimento delle abituali fonti di raccolta. Altri 4 mld di aiuti sono costituiti dai famosi "Tremonti bond" che hanno avuto essenzialmente lo scopo di consentire ad alcune nostre banche di rispettare i parametri patrimoniali previsti da Basilea 2 senza essere costrette a chiudere i rubinetti del credito alle piccole aziende (il temuto credit crunch). Anche in questo caso, dunque "aiuti di supporto" e non "di salvataggio".

Rimangono, per arrivare ai 123 mld di aiuti, i circa 4 mld di Monti Bond destinati al Monte dei Paschi attualmente in fase di perfezionamento: solo per questi, data la situazione complessiva della banca, è forse lecito parlare di "aiuti di salvataggio" anche perché non si può escludere che l'emissione dei Monti bond sia solo un primo passo verso una parziale nazionalizzazione della banca senese.

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