Come ha annunciato
il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e confermato, ieri, il
ministro dell'istruzione Lucia Azzolina, la chiusura delle scuole andrà ben oltre il 3 aprile. Una data ancora non c'è ma
per l'Anief è tempo che si faccia chiarezza su alcuni punti. In primo luogo vi è il tema della
didattica a distanza che presenta non pochi problemi per studenti e docenti. "Con il prolungamento della chiusura delle scuole bisogna aprire un momento di riflessione e di monitoraggio sulla didattica a distanza che è stata attivata nei singoli istituti – ha detto, intervistato da Teleborsa,
il presidente nazionale dell'Anief Marcello Pacifico –. Ci sono diversi problemi che riguardano l'accesso, soprattutto degli studenti, dal momento che alcuni di loro non hanno la possibilità di seguire le lezioni. Da qui il grande sforzo che sta facendo la scuola insieme alle famiglie per garantire il diritto all'istruzione. Di certo siamo sicuri che tutto il corpo insegnante ha abbracciato questa sfida nonostante la scuole italiane non siano ancora pronte alla didattica a distanza". Tra le criticità che riguardano la didattica a distanza anche l'iniziale incertezza, sotto il profilo della privacy, da parte dei docenti riguardo alla possibilità di effettuare lezioni in videoconferenza con gli alunni. Questione, in seguito, chiarita dalle direttive del ministero dell'Istruzione secondo le quali non è necessaria la liberatoria ma se vi è un'informativa data dalla scuola e vengono utilizzate le piattaforme individuate dal Ministero si tratta di uso legittimo dei dati.
Un altro aspetto evidenziato da Pacifico è quello dei
criteri di valutazione. "Bisogna capire – ha spiegato – se e cosa hanno deciso i collegi riguardo ai criteri di valutazione dello svolgimento dell'attività didattica a distanza al fine di poter validare l'anno scolastico". Il leader dell'Anief ha, poi, evidenziato la necessità di prendere decisioni certe riguardo allo svolgimento degli esami di Stato. "È necessario capire dal Ministero se gli gli esami di Stato saranno rinviati a settembre o se si pensa di svolgerli con altre modalità".
Vi è, infine, la
questione del personale ATA. Secondo Pacifico "un dirigente scolastico che intende lasciare aperto l'istituto da lui diretto, anche per poche ore, deve avere comprovati motivi. Ed è bene che i capi d'istituto individuino le attività indifferibili, organizzino lo smart working per tutto il personale amministrativo, esonerando dal servizio in presenza quello non necessario".
"Noi – ha concluso il Presidente dell'Anief – come sindacato ci siamo. Siamo pronti ad affrontare questa sfida".
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