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La decadenza degli Usa ed i drammi globali conseguenti: le previsioni di Toynbee

Un'Europa "re travicello"? Nel 1949 Toynbee scrisse che le società non scompaiono per morte violenta ma per suicidio


Arnold J. Toynbee, uno dei maggiori interpreti del ciclo di vita delle società, descriveva la fase finale del declino in questi termini:
«[...] Il loro crollo e la loro disintegrazione (delle società, ndr) comincia quando viene meno la creatività da parte delle élites di rispondere in modo nuovo alle sfide portate dall'esterno, lentamente la società comincia a collassare… La decadenza non dipende dalla paralisi delle facoltà mentali delle élites ma da un collasso della loro eredità sociale che interdice ogni efficace e creativa azione sociale... La decadenza è spirituale e morale e, di fronte al dramma, si inasprisce la violenza repressiva che non fa che accelerare la disgregazione; le società non scompaiono per morte violenta ma per suicidio». (In "È Tutta un'altra storia" di F. Pezzani, pag. 199/200, 2013 ).

Questa descrizione che Toynbee fa nel 1949 è la rappresentazione della fine, da troppo tempo annunciata ma mai considerata, che abbiamo davanti agli occhi; come sempre succede si fa risalire il dramma della decadenza all'ultimo evento verificatosi, come è stato l'attacco al Senato e l'attribuzione a Donald Trump di tutti i mali dell'America, ne ha ma non tutti; la ferocia con cui, al tempo, è stato attaccato dimostra l'ossificazione culturale di una classe dirigente che scambia l'accanimento come una forma di esorcismo contro il male che ha generato ma non riesce a capire.

A questa ossificazione ha contribuito l'incapacità e la volontà di conservazione del potere come mostra oggi la candidatura di due presidenti inadeguati alle sfide globali che gli Usa devono affrontare incapaci di trovare un cambio di strategia che non può più fondarsi su un imperialismo di guerra. Gli stessi senatori non sono intercambiabili ed una volta eletti lo sono di fatto per sempre impedendo un rinnovo che la "Storia richiede", sempre pronti a seguire il mainstream finanziario fino alla fine richiamando il detto che chi di finanza ferisce di finanza finisce.

In trent'anni hanno delocalizzato tutto in Cina, costava meno ma hanno dissolto la loro manifattura ed i posti di lavoro, così hanno creato la fabbrica del mondo che ora si ritrova di fronte con un potere che non sono in grado di controbattere; hanno dato spazio illimitato ad una finanza rapace che li ha divorati come una locusta creando disuguaglianza, povertà, disoccupazione... fattori che hanno minato la solidità del sistema sociale ormai allo stremo, sono stati incapaci di rinnovarsi in un modello socioculturale basato sull'esercizio del potere militare e finanziario che, portato allo stremo, è diventato un'eutanasia - il suicidio richiamato sopra.
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