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È tornata l'inquisizione laica e non santa


Oggi sembra ripresentarsi una sorta di Inquisizione laica che trova ispirazione dal frantumarsi di una morale incapace di definire i limiti delle libertà di ciascuno di fare, criticare o l'esprimere il proprio dissenso.

Lo sviluppo di una coscienza che tutto ammette e tutto vuole, ma non accetta la minima osservazione che possa esprimere un giudizio personale che come tale viene bollato eretico, è il frutto di un sistema socioculturale collassato che trova nell'occidente la sua più piena applicazione.

Lo sviluppo di un modello di pensiero legato alla tecnica vista come verità assoluta ha contribuito alla desacralizzazione del mondo e le chiese spesso vuote ne sono l'esempio più immediato; la religione viene cacciata da un mondo che non riconosce più una dimensione atemporale e divina. La mancanza di un legame ad una morale che unisce e non divide favorisce la guerra di tutti contro tutti e l'acceso attacco a chi mostra di avere qualche dubbio e perplessità su una liceità di costumi morali e comportamenti sessuali che non ha più nessun limite morale condiviso, ma solo l'arroganza di perseguire una libertà di scelta infinita e non soggetta a giudizio.

Si perde l'identità in nome della volontà, del desiderio, del capriccio che travolgono la relazione con la natura che va modificata ad "usum delphini" perché la natura sbaglia è imperfetta e va trasformata e superata dal desiderio e dalla volontà alleata con la tecnica per una nuova morale imposta, invertita ma sempre una morale accettata e voluta dall'opinionismo di puro interesse di potere e dominio. La divisione, la messa in discussione dei principi fondamentali di socialità crea una dissoluzione dei sistemi sociali che ne vengono frantumati, privi di difese ed esposti a diktat superiori.
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