Facebook Pixel
Milano 28-mar
0 0,00%
Nasdaq 28-mar
19.281 -2,61%
Dow Jones 28-mar
41.584 -1,69%
Londra 28-mar
8.659 -0,08%
Francoforte 28-mar
22.462 -0,96%

La biblioteca di Babele

Le cinque rotazioni in corso nell’azionario globale

La Biblioteca di Babele è un racconto di Borges del 1941. Vi si descrive la vita all'interno di un'immensa biblioteca che contiene solo libri di 410 pagine con 40 righe per pagina e 80 battute per riga. I libri della biblioteca contengono tutte le possibili differenti combinazioni di caratteri e ci sono quindi, secondo i calcoli di Tullio Regge, 25 alla 656millesima volumi. La maggioranza dei libri non ha alcun senso, ma i frequentatori della biblioteca trascorrono la loro vita nella ricerca di qualche frase sintatticamente corretta sparsa qua e là. La loro più grande ambizione è quella di ritrovare un libro che abbia senso dall'inizio alla fine. Per la legge delle probabilità questo libro (come tutti i libri aventi senso scritti fino a oggi o anche solo immaginabili nel futuro) deve esistere.

È invece del 1942 la prima citazione dell'Encyclopedia Galactica. La descrive Asimov nel Ciclo delle Fondazioni. È la summa di tutte le conoscenze esistenti e viene redatta sul pianeta Terminus dalle migliori menti della galassia nella speranza di rivitalizzare la ricerca e la scienza, da tempo stagnanti.

Possiamo immaginare la fase uno dell'Intelligenza Artificiale generativa come una specie di lettura guidata della Biblioteca di Babele e dell'Encyclopedia Galactica. Questa fase di raccolta e organizzazione dei dati ha richiesto certamente una certa intelligenza umana ma, soprattutto, un'enorme forza elettronica, fatta di chip superveloci e superpotenti e di data center giganteschi raffreddati da fiumi e alimentati, in prospettiva, da centrali nucleari.

Poiché nel bagaglio ideologico di Silicon Valley, oltre al transumanesimo e alla teoria etica dell'altruismo efficace, ci sono una filosofia della vita e una filosofia della mente emergentiste (quelle per cui da un elevato numero di brodi primordiali di crescente complessità nasce la vita), l'idea è sempre stata quella per cui modelli sempre più grandi e sempre più nutriti di informazioni avrebbero da soli fatto emergere dal loro interno una capacità di ragionamento e di auto-organizzazione, divenendo così soggetti a pieno titolo (o agenti, per dirla all'inglese). L'approccio emergentista, per inciso, favorisce il gigantismo e crea barriere all'entrata per gli alti costi che comporta.
Condividi
"
Altri Top Mind
```