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Governo e Corte dei Conti: una sfida inutile, suicida e atemporale

Lo scontro sorto in merito al sistema dei controlli esercitato dalla Corte dei Conti, specie quello preventivo, è stato oggetto di critiche da parte del governo per la dilatazione dei tempi oggetto del controllo incompatibili con la necessità di rendere le procedure snelle, rapide ed allo stesso tempo efficaci ed efficienti. Il rischio connesso all'allungamento dei tempi dei controlli formali può incidere sulle possibilità di ricorrere alle erogazioni dei fondi del PNRR, ma ancora di più, questo gravemente dimenticato dalle parti, di incidere sulla dinamica di un debito che rischia, questo sì, di andare fuori controllo. Oggi in un mondo rapidamente mutevole la strumentazione contabile di misurazione e controllo deve essere adeguata alla flessibilità altrimenti diventa un ostacolo all'attività progettuale e produttiva.

I cambiamenti nelle regole infinite della burocrazia dei controlli sono da anni sotto la critica di una loro evidente inadeguatezza rispetto alle esigenze di una dinamica ambientale imprevedibile che, proprio per questo, richiederebbe di spostare l'attenzione sui preventivi monitorando puntualmente e sinteticamente il loro grado di realizzazione ridefinendo gli obiettivi se necessario.

La contabilità pubblica da tempo non risponde più alle esigenze di corretta misurazione dei risultati e non è nemmeno in grado di abbinare i risultati con le correlate responsabilità; in questo senso vengono meno i principi di "accountability" che sono alla base di una responsabile rendicontazione.

La Corte dei Conti è un organo di controllo di natura giuridica e focalizza la sua attenzione sugli aspetti di controllo formali che ne diventano sostanza, ma così si perde in un contesto normativo che è fine a sé stesso, spesso avulso dalla realtà che deve misurare senza entrare nel merito delle deviazioni tra costi e risultati per reinterpretarli e correggerli. L'attenzione è spesso posta solo sui tetti di spesa che sono solo la rappresentazione degli input ma è scollegata dai correlati output con i quali si dovrebbe confrontare per capire l'andamento dei processi di produzione delle attività, in questo senso è l'opposto del controllo manageriale che mira ad un confronto costante input-output per reindirizzare gli eventuali scostamenti.
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