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Avanti, con cautela

Si naviga a vista, ma per ora si può procedere


Le borse, nel primo semestre, hanno dato ottimi risultati. Il secondo semestre sarà probabilmente meno esuberante. Il leggero rallentamento della crescita e le valutazioni raggiunte dalla tecnologia lasceranno meno spazio alla corsa al rialzo dei mercati.

Non ci sono, d'altro canto, elementi per ipotizzare come imminente una correzione delle borse. Tutte le notizie macro comprese nel canale che va dal moderatamente negativo al moderatamente positivo continueranno a essere lette come positive. Le prime faranno infatti pensare a un soft landing, le seconde a un no landing senza surriscaldamento.

Il pericolo, per i mercati, saranno gli eventuali dati troppo forti o troppo deboli. Entrambi saranno letti negativamente (surriscaldamento nel primo caso, rischio di recessione nel secondo). Si tratta però, per quello che si può oggi capire, di scenari di coda poco probabili per i prossimi sei mesi.

I rischi verranno invece dai fattori esogeni, soprattutto politici e geopolitici. Su questi piani continuerà il peggioramento del quadro di fondo, ma lo scenario di base è quello di un deterioramento contenuto e controllato.

Prendiamo il caso francese, il più vicino all'orizzonte nel tempo e nello spazio. È evidente che il quadro, dopo il voto, sarà più incerto, fragile e confuso, ma è molto difficile che si verifichi davvero un peggioramento marcato nei conti pubblici. Se dalle urne uscirà una maggioranza assoluta, il governo che ne deriverà avrà uno spazio di manovra molto ristretto perché urterà immediatamente contro il muro dell'Eliseo, della Corte costituzionale, del Senato e della Commissione europea. Se, come sembra più probabile, ci sarà un parlamento frammentato, si formerà un governo tecnico di basso profilo.
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