Facebook Pixel
Milano 17:35
34.939 +0,45%
Nasdaq 22:00
21.173 -1,79%
Dow Jones 22:00
42.528 -0,42%
Londra 17:35
8.245 -0,05%
Francoforte 17:35
20.341 +0,62%

Gli intoccabili

Ruotare, diversificare, rovistare negli angoli bui dei listini


La volatilità dei Treasuries sta del resto diventando strutturale. Il passaggio dal paradigma disinflazionistico del decennio scorso a quello reflazionistico dei tempi nostri continua a tradursi in grandi e rapide oscillazioni di prezzo. C'è nel mercato una sorta di radicalizzazione tra due partiti. Da una parte, quelli che vedono negli ultimi quattro anni un'anomalia che sta già rientrando e che quindi offrirà grandi opportunità a chi si posiziona sul tasso fisso a lungo. Dall'altra c'è chi crede nel formarsi di una nuova normalità fatta, per citare il Jamie Dimon di oggi, di grandi disavanzi pubblici, di riarmo, di guerre commerciali, di transizione energetica e di grandi infrastrutture.

Oggi il decennale americano al 4.35 offre ancora un buon rendimento, ma con un'inflazione al 3.5 (come calcolata da Jason Furman come media delle medie a 3, a 6 e a 12 mesi) non offre grandi opportunità di capital gain se non in uno scenario di significativo rallentamento.

È possibile questo rallentamento? I segnali, per ora, sono contraddittori. Sono due mesi che i dati macro americani sorprendono in senso negativo, ma l'economia rimane comunque strutturalmente sostenuta da condizioni finanziarie favorevoli (borsa e bond forti) e dalla consapevolezza che la Fed non esiterà a tagliare i tassi se al passaggio dal caldo al tiepido che stiamo vedendo seguirà qualche segnale effettivo di freddo.

In pratica, l'investimento migliore in termini di rapporto tra rischio e rendimento rimane probabilmente il due anni acquistato a leva (rende il 4.78) accompagnato da un'esposizione neutrale di borsa con sovrappeso interno sui titoli difensivi e un'ampia diversificazione su Europa e Asia.
Condividi
"
Altri Top Mind
```