Ricordi indelebili e ferite ancora aperte
Erano le ore 10 e 24 minuti. Era estate. Calda come oggi. Nella sala d'aspetto di seconda classe della stazione di Bologna, vacanzieri con le valigie pronte per salire sul treno che li porterà nei luoghi delle loro vacanze, altri sono là per lavoro, altri per un breve spostamento o una coincidenza. Si parla del più del meno, dei posti di destinazione e di tante altre cose più o meno futili. Non c'erano i cellulari, gli smartphone, i tablet, e la gente per passare il tempo chiacchierava o leggeva il giornale. Era un'altra Italia. Scattano le 10 e 25. Un enorme boato. La stazione crolla su se stessa, i finestrini del treno sul primo binario disintegrati. 85 le vittime, oltre 200 i feriti... sono quelli che ricorderanno.