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L'eutanasia dell'Europa tra green economy e spese belliche


A questa evoluzione progressivamente perdente ha contribuito in modo negativo la Storia del nuovo secolo che si apriva con la nuova moneta il cui ingresso non è stato governato e nel nostro paese il valore di mille lire alla fine del dicembre del 2001 diventavano nei primi giorni dell'anno successivo un euro il cui valore però era stato stabilito in 1910 lire, cioè i prezzi si sono magicamente raddoppiati senza un vero controllo della politica monetaria lasciata ad un "laissez faire" di Keynesiana memoria. La vita politica europea, nel nuovo secolo, si trova da subito a dovere affrontare lo scontro epocale conseguente al dramma delle torri gemelle con le guerre in Afghanistan ed in Iraq e così ci troviamo di colpo sottomessi alle politiche Usa che non lasciano spazio a scelte di autonomia ma impongono una sudditanza senza riserve ed in questo modo non riesce a diventare un vero soggetto politico autonomo.

Alla guerra in cui siamo chiamati nostro malgrado come alleati subentra quella finanziaria con la crisi nel 2008 di Lehman che ci vede soccombenti e quando sembra si apra uno spazio di libertà politica avviene l'attacco all'Europa da parte della finanza internazionale con la presa di mira, in ordine temporale, della Grecia, del Portogallo, dell'Irlanda e della Spagna nei primi mesi del 2010; poi nel 2011 viene messa sotto scacco l'Italia che subisce l'attacco della finanza ostile al paese ma di fatto all'Unione Europea che continua ad annaspare in un vuoto di idee e di pensiero che non consentono la sua crescita come soggetto autonomo, anche l'allargamento dei suoi confini ne aumenta la difficile governabilità.

Quindi non ci viene nemmeno lasciato il tempo di respirare che nel dicembre del 2013 avviene la destabilizzazione dell'Ucraina con la rivolta della piazza di Maidan facilitata dall'inviata di Obama, Victoria Nuland una neocon bellicista, la sostituzione del presidente eletto Janukovic con uno governabile di comodo. Noi non riusciamo a capire le finalità di quel gioco, si riesce a definire un progetto di pace immediatamente avversato da una dinamica di restaurazione politica sotto i disegni degli Usa, così si prepara il dramma dell'Ucraina con l'invasione da parte della Russia e si prepara il teatro degli scontri odierni a cui sembra non si sia in grado di opporre una razionalità politica ma si rischia di cadere in un'eutanasia che stordisce per l'incapacità e l'inadeguatezza della classe dirigente di Bruxelles.

A questa situazione di narcosi collettiva contribuiscono le scelte di governance dell'Unione a partire dalla prima elezione della Ursula von der Leyen che coincide nel 2020 con l'elezione di Biden come presidente degli Usa e del ruolo dominante dei bellicisti neocon che non trovano una reale opposizione del partito repubblicano alle prese con la mancata rielezione di Trump.

La politica di Biden è stata molto precisa con un orientamento esclusivo verso la green economy, le macchine elettriche , alla diffusione e condivisione della cultura woke di liberazione dei costumi sessuali e poi dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia una forte opposizione, in tutti i sensi ed in tutti modi verso l'aggressore russo che ha infranto in modo criminale la possibilità di eludere la guerra con la complicità mascherata dell'occidente.
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