Auguriamo ovviamente all'IA generativa di ridurre strada facendo i suoi costi e di trovare applicazioni utili e redditizie, ma ricordiamo anche che l'IA generativa è un ramo laterale della grande famiglia dell'IA, una sorta di scorciatoia dai risultati immediati spettacolari ma di sostanza ancora da dimostrare. La storia anche recente della tecnologia è fatta del resto anche di false partenze o di mezze partenze, come abbiamo visto con la realtà virtuale, il metaverso o la blockchain.
L'aspetto positivo è che
le spese per l'IA generativa sono in gran parte sostenute da società multitrilionarie, ben diversificate e in grado di produrre grandi utili da comparti più tradizionali, come ad esempio il Cloud. Finché la loro crescita e la loro profittabilità complessiva si manterranno sui livelli attuali questi colossi saranno comunque da mantenere nei portafogli.
Un altro dubbio rispetto all'entusiasmo manifestato in questo periodo dai mercati riguarda la conclusione del processo di normalizzazione dell'inflazione. I mercati lo danno per definitivamente concluso. Hanno ragione, ma il vero test lo vedremo quando l'economia tornerà ad accelerare. Per ora rallenta.
E poi, quanto ancora celebreremo ogni mese (per tutto il mese) l'inflazione stabilizzata? Fino a cinque anni fa i dati sull'inflazione, molto stabili, non producevano nessun effetto sui corsi azionari e obbligazionari e presto o tardi dovrà tornare a essere così.
L'ultimo dubbio è tattico. Luglio e la prima parte di agosto sono spesso un periodo di eccessi rialzisti. Il grande pubblico entra nel mercato, convinto della sua invulnerabità, e compra a qualsiasi prezzo. Gli ultimi short sopravissuti chiudono le posizioni. A fine agosto e settembre le cose, spesso, cambiano. Quest'anno, con le elezioni alle porte, è possibile che la correzione sia molto limitata, ma non dimentichiamo che i mercati non vanno mai a senso unico.
In conclusione,
il bull market rimane in piedi e avrà la forza, nel tempo, di compensare un'eventuale correzione nella tecnologia con un rialzo degli altri settori. L'Europa è di nuovo comprabile e in Francia tutto è cambiato perché nulla cambi. L'importante sarà mantenere portafogli diversificati e in grado di sopportare bene un probabile aumento della volatilità.
"