(Teleborsa) - Nell'assunto che l'acquisizione di
Anima sia completata entro il 30 giugno 2025, il CET1 ratio di
Banco BPM stimato a tale data sarebbe superiore al 15% in ipotesi di ottenimento del Danish Compromise. Diversamente, in ipotesi di
riscontro negativo della BCE all'utilizzo del Danish Compromise, il
CET1 ratio di Banco BPM è stimato in area 13-13,5%. Lo si legge nella nota integrativa alla Relazione illustrativa per l'assemblea ordinaria del 28 febbraio 2025, convocata per
aumentare il corrispettivo dell'OPA su Anima.
In entrambi gli scenari, l'effettivo valore dipenderà, tra l'altro, dalla
percentuale di possesso finale del capitale di Anima all'esito dell'offerta.
Come descritto nel
Piano Industriale, anche in caso di mancato ottenimento del Danish Compromise, la Banca
ritiene di poter distribuire l'80% dell'utile netto per un totale di dividendi cash di oltre 6 miliardi di euro cumulati nel periodo 2024-2027, pur mantenendo un CET1 ratio al di sopra del 13% (equivalente ad un buffer rispetto agli attuali requisiti SREP di Banco BPM pari a 3,8%, e quindi ben al di sopra dei minimi regolamentari) alle date di riferimento del Piano Industriale.
A tal proposito, si evidenzia che il sopra citato
buffer risulta in linea con la mediana di un campione significativo di banche europee, pari al 3,7% (a fronte di un CET1 ratio 2024 mediano pari al 13%). Il buffer rispetto allo SREP risultante dalle proiezioni elaborate dalla Banca risulta anche in linea con quello atteso dalle principali banche italiane. In particolare, tra queste: le due di maggiori dimensioni, nell'ambito dei risultati 4Q 24, hanno indicato target futuri di CET1 ratio compresi tra il 12% e il 13%, che riflette un buffer inferiore al 3% rispetto ai relativi requisiti SREP; le due più simili per dimensioni a Banco BPM hanno indicato nei loro piani industriali target di CET1 ratio compresi tra il 14,0 e 14,5%, ossia un buffer superiore al 5%.
Al fine di mantenere un livello di capitale tempo per tempo adeguato, le
principali azioni di capital management previste dalla Banca nell'arco del Piano Industriale sono: operazioni di cartolarizzazione sintetica per un contributo pari a circa 48 bps; operazioni di ottimizzazione delle partecipazioni per un contributo pari a circa 10 bps. Nell'ipotesi di mancato ottenimento del Danish Compromise, è contemplata l'attivazione delle seguenti azioni di mitigazione, già previste dal Piano Industriale annunciato lo scorso 12 febbraio: mancata distribuzione addizionale pari a 1 miliardo di euro, per un contributo pari a 159 bps; ulteriori ottimizzazioni a livello di RWA di mercato e di credito, per un contributo potenziale di 15-20 bps.