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Banco BPM rinuncia a condizione BCE. Castagna/Tononi: "Anima strategica anche senza sconto danese"

Banche, Finanza
Banco BPM rinuncia a condizione BCE. Castagna/Tononi: "Anima strategica anche senza sconto danese"
(Teleborsa) - Banco BPM comunica che la controllata Banco BPM Vita ha deciso di rinunciare alla condizione BCE nell'ambito dell'OPA volontaria su Anima Holding, in linea con l'autorizzazione ricevuta dall'assemblea dei soci di Banco BPM.

La decisione, si legge, è stata presa dopo la comunicazione della Banca Centrale Europea del 21 marzo riguardante il trattamento prudenziale dell'acquisizione, una posizione contestata da Banco BPM, che in data 26 marzo scorso, ha risposto, a tutela dei propri azionisti, chiedendo di chiarire le motivazioni sottostanti la posizione espressa dall’Autorità in merito alla non applicabilità del Danish Compromise all’acquisto di Anima e rappresentando come, a proprio avviso, il trattamento prudenziale dalla stessa indicato in tale comunicazione non risulti coerente con i principi fondamentali sottesi alla disciplina in materia di deduzioni contenuta nel CRR e alle regole in materia di conglomerati finanziari.

In data odierna, l'EBA ha rigettato il quesito sollevato da Banco BPM sull'applicabilità della Q&A all'acquisizione di Anima, ritenendo la questione troppo complessa per essere risolta tramite il processo di Q&A.

Nonostante l'assenza del Danish Compromise, Banco BPM ribadisce la "forte valenza strategica dell'operazione".

Secondo Piazza Meda, l'acquisizione permetterà di "rafforzare il modello di business, favorendo una maggiore stabilità dei ricavi e una più ampia diversificazione dell'utile".

Banco BPM, inoltre, ha confermato i target, con un utile netto previsto in crescita da 1,5 miliardi nel 2026 a 2,15 miliardi nel 2027 con il corrispondente aumento del target di RoTE da 13,5% nel 2026 a oltre il 24% nel 2027, corrispondente a un ROE superiore al 18%. Anche la remunerazione agli azionisti subirà un incremento significativo del 50%, con un payout portato all'80% già a partire dal 2024 e oltre 6 miliardi distribuiti tra il 2024 e il 2027.

Sul fronte patrimoniale, Banco BPM prevede di mantenere una solida posizione di capitale, con un CET1 ratio minimo del 13% già a partire da giugno del 2025, senza ricorrere al Danish Compromise.

Ulteriori misure, spiega la banca, potranno essere attivate in base alla percentuale finale di adesioni all'OPA e ai risultati preliminari del processo di PPA, fattori che potrebbero contribuire a mitigare gli impatti dell'acquisizione.

"Il Consiglio di Amministrazione della Banca ha espresso oggi, all'unanimità, il proprio motivato convincimento sulla forte valenza strategica e finanziaria dell’operazione Anima e ciò a prescindere dal trattamento prudenziale legato al Danish Compromise. Lo affermano Massimo Tononi, Presidente e Giuseppe Castagna, Amministratore Delegato di Banco BPM. L’integrazione di Anima, leader italiano nell'asset management, all'interno del Gruppo Banco BPM ci consentirà di completare l'articolazione delle nostre fabbriche prodotto, aggiungendo al credito al consumo, alla monetica e alla bancassicurazione il tassello fondamentale del risparmio gestito. Questa operazione, spiegano i top manager, amplierà in misura rilevante il contributo dei ricavi commissionali, aumentando le possibilità del nostro Gruppo di generare stabilmente valore a favore dei nostri azionisti e di tutti gli stakeholder della Banca grazie alla nostra vocazione di Banca vicina al territorio, alle famiglie e alle PMI: forte del contributo di Anima, questo Gruppo è ben posizionato per raggiungere il target di utile al 2027 di 2.150 milioni di euro, con un patrimonio che, su tutto l’arco piano, permette di mantenere margini ampiamente superiori ai requisiti patrimoniali minimi e in linea con gli obiettivi dei peers, e con una remunerazione agli azionisti superiore a 6 miliardi nel periodo 2024/27, un livello che ci pone ai vertici di settore in Europa".
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