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Banco BPM, EBA non risponde a quesito su Danish Compromise

Va oltre l'applicazione del processo di Q&A

Banche, Finanza
Banco BPM, EBA non risponde a quesito su Danish Compromise
(Teleborsa) - L'autorità bancaria europea ha rifiutato di rispondere alla richiesta inoltrata lo scorso 19 febbraio dal Banco BPM per l'applicazione del "Danish Compromise" nell'ambito dell'OPA lanciata su Anima, così da poter beneficiare di un consistente sconto sul consumo di capitale che comporta l'operazione.

Secondo l'autorità la questione non può essere affrontata con lo strumento delle Q&A. La domanda, si legge nella risposta fornita dall'EBA, "è stata respinta perché la questione sollevata va oltre l'ambito del processo di Q&A e come tale non può essere affrontata tramite Q&A. Questo è il caso in cui la questione tocca profili ed elementi che richiedono una considerazione più approfondita e ampia, non compatibile con lo strumento Q&A dell'EBA".

Lo strumento Q&A, spiega l'EBA, "è stato creato per fornire spiegazioni e interpretazioni non vincolanti su questioni relative all'applicazione pratica o all'attuazione delle disposizioni degli atti legislativi", ma le Q&A "non possono, ad esempio, considerare questioni che richiederebbero modifiche al quadro normativo".

Ieri, la BCE aveva dato parere negativo sul Danish Compromise, portando all’attenzione della Banca la propria visione conservativa sul trattamento prudenziale dell’acquisizione di Anima, alla quale non si applicherebbe, a proprio avviso, il cosiddetto Danish Compromise. Tale posizione, che non costituisce una “Decision” - affermava la banca - lascia impregiudicate le valutazioni dell’EBA, coinvolta dalla stessa BCE, quale Autorità competente al fine di esprimersi definitivamente sulla questione.

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