(Teleborsa) -
La carta del docente spetta anche al periodo svolto da precari. Lo hanno ribadito una
pioggia di sentenze dei Tribunali di Milano, Marsala, La Spezia, Savona, Verbania, Torino e Vercelli, allineandosi all’
ordinanza della Corte di Giustizia Europea che, su ricorso del sindacato
Anief patrocinato dagli avvocati Ganci, Miceli, Rinaldi e Zampieri, aveva riconosciuto il pagamento dell’emolumento ai
docenti assunti con contratto a tempo determinato. Nei prossimi giorni saranno calendarizzate le discussioni dei ricorsi presentati da ben 9.000 soci dell’Anief.
I
Tribunali ordinari, nel riconoscere il
bonus di 500 euro con gli arretrati per tutto il periodo di precariato, hanno richiamato la pronuncia della Corte di Giustizia Europea. I Giudici del Lavoro hanno sottolineato che "alla luce di questo intervento del giudice europeo, la domanda di parte ricorrente non può che considerarsi fondata; la Corte di Giustizia infatti
non ha fatto riferimento al principio di non discriminazione in astratto, ma, contrariamente a quanto opinato dalla Difesa del Ministero, ha proprio affermato che
la normativa interna confligge con quella europea ove preveda un beneficio, quale la ‘Carta elettronica’ per la formazione e l’aggiornamento professionali, destinandola poi soltanto al personale in servizio a tempo indeterminato".
"Alla luce di tali inequivocabili prese di posizione della Corte di Giustizia Europea e dei Giudici Ordinari, il Ministero dell’Istruzione dovrebbe immediatamente riconoscere il
beneficio della Carta del docente anche a tutti i precari, cancellando in tal modo una discriminazione retributiva in palese contrasto con il diritto comunitario", commenta
Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, ricordando che
"è ancora possibile aderire al ricorso".