(Teleborsa) -
Riprendono fiato le principali Borse, Piazza Affari compresa, rimbalzando dopo l'ennesima
sessione da incubo che ha portato i listini sui minimi di molti anni.
Di grande aiuto il
cambio di rotta del petrolio, favorito dall'apertura dell'OPEC ad un eventuale taglio coordinato della produzione, ma anche le
parole accomodanti della Chairowman della Federal Reserve, Janet Yellen, che ha addirittura aperto alla possibilità di portare i tassi in negativo se necessario.
Dal fronte macroeconomico, il
PIL dell'Eurozona è cresciuto come da attese, senza però il minimo segnale di accelerazione,
esattamente come avvenuto in Germania, mentre ha
deluso l'andamento dell'economia italiana.
Scattano le ricoperture sulle banche, con
Commerzbank in rally nel giorno della trimestrale e
Deutsche Bank su di giri grazie all'annuncio del buy-back. In USA, invece,
vola JP Morgan dopo che il CEO Dimon ha acquistato circa 26 milioni di dollari di azioni per ridare fiducia agli investitori.
Lieve calo dell'
Euro / Dollaro USA, che scende a quota 1,123. L'
Oro flette lo 0,72% e si attesta su 1.236,2 dollari l'oncia. Pioggia di acquisti sul petrolio (Light Sweet Crude Oil), che porta a casa un guadagno dell'11,60%.
In forte calo lo
spread, che raggiunge 138 punti base (15 punti base), con il rendimento del BTP a 10 anni che si posiziona all'1,64%.
Tra i mercati del Vecchio Continente, su di giri
Francoforte (+2,45%), acquisti a piene mani su
Londra, che vanta un incremento del 3,08%, effervescente
Parigi, con un progresso del 2,52%.
Chiusura in forte rialzo per la Borsa milanese, con il
FTSE MIB, che mette a segno un guadagno del 4,70%; chiude in corsa il
FTSE Italia All-Share, che termina gli scambi a 17.999 punti. In netto miglioramento il
FTSE Italia Mid Cap (+2,12%), come il FTSE Italia Star (2,0%).
Dai dati di chiusura di Milano, il controvalore degli scambi nella seduta odierna risulta essere stato pari a 3,26 miliardi di euro, in ribasso (-6,09%), rispetto ai precedenti 3,47 miliardi; mentre i contratti si sono attestati a 426.648, rispetto ai precedenti 450.047, mentre i volumi scambiati sono passati da 1,54 miliardi di azioni della seduta precedente agli odierni 1,57 miliardi.
Tra i 225 titoli trattati, 49 hanno chiuso in flessione, mentre 169 azioni hanno terminato la seduta di oggi in progresso. Stabili le restanti 7 azioni.
Buona la performance a Milano dei comparti
Materie prime (+7,88%),
Banche (+7,45%) e
Petroliferi (+4,73%).
Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, incandescente
Unicredit, che vanta un incisivo incremento del 14,16%. In primo piano
Banca Popolare dell'Emilia Romagna, che mostra un forte aumento dell'11,51%. Decolla
Banco Popolare, con un importante progresso dell'11,48%
in attesa del matrimonio con BPM.
In evidenza
UnipolSai, che mostra un fortissimo incremento dell'11,03% grazie alla
trimestrale migliore delle attese pubblicata stamane.
Molto bene anche
Unipol, pure favorita dai conti.
I più forti ribassi, invece, si sono verificati su
Saipem, che ha archiviato la seduta con un -5,37% penalizzata dalla
tiepida accoglienza riservata alla ricapitalizzazione.
Sensibili perdite per
Banca Mps, in calo del 5,20% in tilt dopo che
il numero uno di UBI Banca, Messiah, ha escluso un matrimonio tra i due Istituti.