(Teleborsa) - Vista la mal parata
Janet Yellen non si sente di escludere la possibilità di tassi negativi. Durante la testimonianza semestrale davanti alla commissione Finanza del Senato,
dopo quella di ieri alla Camera, il numero uno della Federal Reserve ha ricordato che l'opzione era stata valutata già nel 2010, ma poi esclusa perché non considerata la migliore possibile per rispondere alla crisi. "Stiamo esaminando ancora i tassi negativi, ma non abbiamo ancora completato le valutazioni", ha detto la Yellen, specificando però di "non essere certa che il sistema americano di pagamenti sarebbe in grado di gestire in modo facile una politica di tassi negativi".
Il presidente della Federal Reserve ha poi affrontato il tema delle
banche, osservando che negli ultimi sette anni "sono stai compiuti passi per rafforzare il sistema bancario" americano e "si vedono ora miglioramenti". In particolare "sono stati fatti passi avanti significativi" per risolvere la questione delle banche troppo grandi per essere lasciate fallire, ma "è prematuro dire se il problema sia stato risolto".
Tra gli altri temi scottanti di cui si è parlato c'è il
rallentamento delle economie emergenti ed il
crollo del prezzo del greggio. Gli sviluppi economici all'estero "rappresentano un rischio per la crescita economica negli Stati Uniti", ma è ancora "prematuro" stabilire e determinare quale sarà l'impatto sull'economia americana.
Riguardo ai prezzi dell'oro nero la Yellen si è detta sorpresa dal forte calo registrato, spiegando che per la Federal Reserve "è difficile prevedere" quando i prezzi del petrolio e l'andamento del dollaro si stabilizzeranno.