Anche le tecnicalità devono essere completamente riviste: gli acquisti dei titoli di Stato vanno effettuati in ogni singolo Paese, da parte della rispettiva
Banca centrale aderente al SEBC, nella misura del 15% del PIL del 2019, ritirando al valore nominale le detenzioni nel portafoglio delle banche, affinché queste destinino la liquidità così ottenuta esclusivamente alle imprese, agli imprenditori singoli ed alle famiglie. Il contributo cash, assistito da una garanzia statale piena, andrà erogato automaticamente in funzione del fatturato precedente e delle perdite registrate negli incassi del primo trimestre dell'anno.
Non si tratta di un prestito, bensì di una
somma infruttifera che andrà restituita al 50% al momento della liquidazione dell'impresa, ovvero della chiusura della partita Iva, o comunque alla cessazione dell'attività professionale. Acquistando i titoli di Stato direttamente dalle banche che li detengono, in ciascun Paese, si evitano anche i deleteri deflussi di liquidità che sono stati determinati dal Qe, che veniva operato tramite un sistema di aste sulla piazza di Francoforte e di banche agenti localizzate in Germania.
Compatibilmente con l'esigenza di tutelare la salute umana,
l'attività economica deve riprendere il prima possibile. Nel frattempo, la già disposta sospensione di tante attività economiche non deve preludere al loro fallimento, a licenziamenti, a pesanti perdite di reddito.
E' necessaria una azione finanziaria immediata, da parte della BCE, che abbia una portata fattuale ed emotiva capace di contrastare la paura indotta dall'epidemia.
La paura di perdere quanto si è costruito in una vita di lavoro può diventare più forte del timore del contagio. Allora sarà tardi, e non ci saranno carrozze abbastanza alte per proteggersi, spronando: "Pedro, adelante con juicio".
(Foto: Andrey Popov / 123RF)
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