Facebook Pixel
Milano 17:35
34.578 -0,29%
Nasdaq 20:11
20.187 -1,23%
Dow Jones 20:11
42.841 -0,52%
Londra 17:35
8.249 -0,52%
Francoforte 17:35
19.486 -0,11%

Finanza: l'intelligenza artificiale ancora non sfonda, solo il 35% delle aziende la utilizza

Il settore della finanza vivrà un 2025 di grande sviluppo sempre all’insegna di innovazione e digitalizzazione. Teleborsa ne parla con Claudio Honegger, Amministratore Unico di Richmond Italia

Economia
Finanza: l'intelligenza artificiale ancora non sfonda, solo il 35% delle aziende la utilizza
(Teleborsa) - Il settore della finanza vivrà un 2025 di grande sviluppo sempre all’insegna di innovazione e digitalizzazione: secondo Fortune Business Insight, infatti, il mercato globale del fintech, che raggiungerà i 340 miliardi nel 2024, supererà i 1.152 miliardi entro il 2032, con una crescita complessiva del 239%.

L'intelligenza artificiale è vista come una grande opportunità, ma le aziende ancora non la utilizzano su larga scala. Cresce, invece, l'interesse per le criptovalute e si punta sempre di più sulla sostenibilità.

"Sfruttando machine learning e soluzioni tecnologiche avanzate, l'intelligenza artificiale rappresenta un asset fondamentale a supporto del finance", commenta Claudio Honegger, amministratore unico di Richmond Italia.

L’intelligenza artificiale a tema finanza non decolla. Come mai? Se guardo al mercato italiano, direi che è la classica situazione in cui tutti si aspettano che accada qualcosa, e non accade, spiega Honegger ai microfoni di Teleborsa. Poi, quando l’attenzione scema e le teste si girano da un’altra parte… boom, vediamo un giro di vite forte del cambiamento. Il principale ostacolo è la gestione dei flussi dei dati e dei data base. Se questa parte non è stata digitalizzata e non è stata organizzata per essere utilizzata in modo razionale, non esiste una base per fare progetti con AI. E questo, aggiunge l’Amministratore Unico di Richmond Italia, non riguarda solo il settore Finance, vale per tutti i settori. Diversi CFO con cui ho parlato al forum dicono di essere interessati alle applicazioni AI, ma sanno che finché la base dati non è organizzata bene, non è possibile.
Claudio Honegger, Amministratore Unico Richmond Italia
La previsione riportata dal Financial News London, ovvero che il 90% dei lavori nella City cambieranno grazie all’IA, non è troppo ottimistica?
L’intelligenza artificiale, sottolinea il top manager, sta portando significativi cambiamenti nel mondo del lavoro. Alcuni ruoli potrebbero diventare obsoleti, ma altri potrebbero crearsi. Le aziende avranno sempre bisogno di persone in grado di progettare, implementare e gestire queste nuove tecnologie che nel futuro avranno sempre più spazio, e che di mese in mese diventano più performanti. Ciò che succede nelle global cities come Londra e New York va letto come un’onda lunga, poi bisogna calare le cose nel contesto italiano. Fra i temi di interesse indicati dai, CFO che hanno preso parte al nostro forum, c’era con un punteggio elevato “Come la finance lavora con i big data e come possono essere processati più velocemente anche attraverso AI”. Dove ci sono tanti dati, l’AI è un valido alleato. Tornando alla domanda, l’attenzione alla AI è trasversale in tutti i settori, e la vedo sia nelle PMI che nelle grandi aziende. Tutto questo genera un’accensione di riflettori a cui è davvero difficile sottrarsi. Volenti o nolenti, il nostro futuro è fatto di AI.
Condividi
```