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Scuola, Inps conferma quello che Anief denuncia da tempo: precari e stipendi da fame

Economia, Scuola
Scuola, Inps conferma quello che Anief denuncia da tempo: precari e stipendi da fame
(Teleborsa) - Nella scuola italiana proliferano i precari e gli stipendi restano da fame. Una situazione paradossale che il sindacato della scuola Anief denuncia da tempo.

L'istantanea è stata scattata dall'INPS nella sua relazione annuale, in cui segnala che, nel periodo 2016-2021, la percentuale di precari è passata dal 5% al 30% mentre gli stipendi sono sprofondati di 5mila euro l’anno, passando da da 31.000 a 26.000 euro annui, mentre altri settori hanno fatto registrare aumenti anche importanti.

"Quanto evidenzia l’Inps non ci sorprende, perché l’altissimo numero di supplenti della scuola negli ultimi due-tre anni, sopra quota 200mila, è un dato mai registrato, nella scuola come in nessun altro comparto", spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, sottolineando "questo si deve in gran parte alle politiche errate in fatto di selezione e reclutamento del personale".

"Per far precipitare questo record della vergogna, che fa risparmiare allo Stato nemmeno troppi soldi - afferma il sindacalista - basterebbe introdurre il doppio canale, con assunzioni dalle Gps, e adottare la stabilizzazione di coloro che hanno svolto 36 mesi di precariato su posto vacante. Per ridurre la supplentite, inoltre, servirebbe introdurre un’indennità di sede e sopprimere i vincoli alla mobilità del personale che mettono a repentaglio il diritto alla famiglia”.

"Anche quella degli stipendi più bassi della PA, almeno per noi, è storia purtroppo ormai vecchia. - prosegue Pacifico - L’impennata dei costi della vita dell’ultimo biennio ha prodotto risultati ancora più pesanti di quelli registrati dall’Inps. Nella scuola oggi gli stipendi dei docenti sono più bassi tra il 30% e il 50% rispetto alla media Ue".

Il Presidente di Anief ricorda che occorrerebbe innanzitutto pagare subbito una l'indennità di vacanza contrattuale, con incrementi medi immediati di 100 euro al mese a lavoratore, stanziando 6-7 miliardi subito, con la Legge di bilancio 2024, e poi altri 10 miliardi per poter rinnovare i contratti il prossimo anno. "In attesa di capire se ciò avvenga, invitiamo i lavoratori di inviare un modello per sbloccare l'indennità di vacanza contrattuale, anche per ottenere quasi 2.000 euro di arretrati poiché la quota si doveva assegnare in modo automatico dallo scorso anno", conclude Pacifico.
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