(Teleborsa) - La
battaglia su dazi divide gli Stati Uniti e mette sul piede di guerra l'Unione Europea.
Questa notte
si è dimesso il Capo consigliere economico del Presidente USA Donald Trump Gary Cohn. Tra i fautori della
riforma fiscale che ha tagliato le tasse alle aziende e spedito Wall Street sui massimi di sempre, Cohn ha una linea di politica commerciale liberale e si è sempre detto contrario al protezionismo.
Un duro colpo per Trump, che giusto
la scorsa settimana ha annunciato l'imposizione di tariffe sul acciaio e alluminio. Secondo indiscrezioni di stampa, l'inquilino della Casa Bianca avrebbe lasciato intendere che l'addio di Cohn non cambierà i propri piani sul fronte dazi nonostante i sempre più
numerosi appelli dell'establishment politico a stelle e strisce e
dei produttori nordamericani di alluminio.
Come noto,
l'ultima mossa di Trump ha provocato le rimostranze delle altre due principali potenze economiche mondiali, Cina e Unione Europea.
Unione Europea che, secondo indiscrezioni, sarebbe già al lavoro sulle mosse di contrattacco. Sembra infatti che la
Commissione UE stia meditando tariffe del 25% su 3,5 miliardi di dollari di beni importati dagli USA. Si tratterebbe di alluminio, abiti e vari prodotti industriali.
Il portavoce dell'esecutivo comunitario non ha commentato i rumors, limitandosi a dire che
Bruxelles sta preparando una lista di papabili dazi ma che al momento non è stata resa pubblica.
Del resto la scorsa settimana il numero uno della Commissione europea,
Jean-Claude Juncker, era stato chiaro: "L'Europa non starà seduta a guardare", aveva dichiarato.