(Teleborsa) -
Pazza Affari e le altre borse europee consolidano il rimbalzo, spingendosi in un robusto rally, dopo qualche tentennamento iniziale.
A spingere i Listini del Vecchio Continente sono soprattutto ricoperture e il
rimbalzo del dollaro e del petrolio, che negli ultimi giorni hanno rappresentato i fattori più penalizzanti per i mercati mondiali. La volatilità però resta elevatissima, come testimonia l'
indice della paura VIX, che si è spinto su nuovi massimi.
Dal fronte macro, non sono arrivate notizie positive, ma erano attese: il
tonfo della produzione in Francia, la
caduta della stessa in Regno Unito ed anche lo
stop registrato dall'industria in Italia.
Il tema chiave della giornata è il
discorso che il Presidente della Fed Janet Yellen pronuncerà dinanzi al Congresso, perché in grado di fornire indicazioni aggiornate sulle strategie della Fed.
Torna a scendere l'
Euro / Dollaro USA, che scambia con un calo dello 0,36%, mentre l'
oro mostra un calo dello 0,59% ed il petrolio risale a 28,4 dollari per barile. Si sgonfia lo
spread, che si posiziona a 134 punti base, con un forte calo di 12 punti, con il rendimento del BTP a 10 anni che si posiziona all'1,59%. Tutti indicatori di un allentamento delle tensioni.
Tra i listini europei, ottima performance per
Francoforte, che registra un progresso del 2,20%, ben impostata
Londra, che mostra un incremento dell'1,29%, exploit di
Parigi, che mostra un rialzo del 2,22%.
La migliore è Piazza Affari, con il
FTSE MIB che mette a segno un corposo rialzo del 5,19%, grazie alle banche.
Tra le
migliori azioni italiane vi sono i bancari: su di giri
Banco Popolare (+12,67%)
in vista di una aggregazione sempre più vicina. E' infatti incandescente anche la potenziale partner
Banca Popolare di Milano, che vanta un incisivo incremento del 10,85%. Acquisti a piene mani su
Unicredit, che vanta un incremento del 12,42%, ed
Intesa Sanpaolo, con un progresso dell'11,09%.
Le più forti vendite, invece, si manifestano su
Saipem, che prosegue le contrattazioni a -1,28%, nonostante il rimbalzo del greggio. Il titolo è penalizzato dal giorno dell'avvio dell'aumento di capitale, ma
il CFO di Eni ha difeso la bontà dell'operazione.