(Teleborsa) -
Giornata da dimenticare per Piazza Affari,
affossata nuovamente dalle banche. Gli istituti di credito italiani sono tornati nel mirino degli speculatori nonostante
in molti abbiano confermato la solidità del sistema. A preoccupare
gli investitori l'elevata mole di crediti in sofferenza in seno alle banche, nonostante l'
accordo Italia-UE.
Male anche gli altri listini europei, depressi da alcune trimestrali negative, come quella di
H&M,
Roche e
Deutsche Bank. Quest'ultima ha
confermato, per il 2015, una perdita monstre a causa dei costi legali e di ristrutturazione.
Gli investitori stanno inoltre ragionando sullo statement che ha accompagnato la
decisione di politica monetaria della Federal Reserve, conclusasi con uno scontato nulla di fatto. La Banca Centrale americana
è apparsa più preoccupata per il rallentamento degli Emergenti e l'attuale volatilità sui mercati, cosa che rende
meno probabile un nuovo rialzo dei tassi a marzo ma che solleva dubbi sulla capacità dell'economia USA di resistere alle forti sollecitazioni esterne.
Altra causa di incertezza tra gli operatori è la
volatilità del petrolio, da una parte sostenuto dai rumors per un taglio della produzione, dall'altra zavorrato dal
balzo delle scorte negli Stati Uniti e dai soliti timori per un eccesso di fornitura. Oggi il Light Sweet Crude Oil porta a casa un guadagno del 3,9%.
L'
Euro / Dollaro USA mostra un timido guadagno dello 0,41%. Giornata negativa per l'
oro, che archivia la seduta a 1.115,1 dollari l'oncia, in calo dello 0,94%.
Balza in alto lo
spread, posizionandosi 109 punti base, con un incremento di 3 punti base, con il rendimento del BTP decennale pari all'1,49%.
Tra i listini europei,
Francoforte segna una discesa del 2,44%,
Londra un calo dello 0,98% e
Parigi un forte ribasso dell'1,37%.
Pioggia di vendite sul listino milanese, che termina con una pesante flessione del 3,28%; giornata da dimenticare per il
FTSE Italia All-Share, che si ferma a 19.888 punti, ritracciando del 3,04%. Depresso il
FTSE Italia Mid Cap (-1,75%), come il FTSE Italia Star (-1,7%).
A Piazza Affari risulta che il
controvalore degli scambi nella seduta odierna è stato pari a 3,68 miliardi di euro, con un incremento di ben 760,5 milioni di euro, pari al 26,04% rispetto ai precedenti 2,92 miliardi; mentre i volumi scambiati sono passati da 1,02 miliardi di azioni della seduta precedente agli odierni 1,37 miliardi di azioni.
Su 222 titoli trattati in Borsa di Milano, 171 hanno terminato la seduta con una flessione, mentre i rialzi sono stati 40. Invariate le rimanenti 11 azioni.
Risultato negativo a Milano per tutti i settori. Nel listino, le peggiori performance sono state quelle delle
Banche (-5,74%),
Automotive (-5,40%) e
Telecomunicazioni (-5,36%).
Unica Blue Chip di Milano a ottenere un buon risultato
Saipem, che segna un aumento del 3%, su ricoperture dopo il tonfo della vigilia.
A picco le banche, con la
Banca Popolare di Milano in testa -9,81%. Sulla scia
Banca Mps, che crolla del 7,88%. Sensibili perdite anche per
Banca Popolare dell'Emilia Romagna, in calo del 7,52%.
In apnea
Fiat Chrysler Automobiles, che arretra del 6,83%, nonostante i
conti sopra le attese e la
revisione al rialzo dei target al 2018.