(Teleborsa) -
L'economia cinese sta attraversando il suoi periodo più buio. Dopo
l'allarme lanciato dal FMI, anche
la Banca Mondiale ha delineato un periodo difficile per l'economia del Dragone, prospettando per quest'anno una crescita del 7% e un
graduale rallentamento nell'arco del prossimo biennio. "La Cina ha
sufficienti strumenti di politica economica per riuscire ad evitare il rischio di un rallentamento più pronunciato, incluso un livello di indebitamento relativamente basso, una regolamentazione restrittiva del risparmio al di fuori del sistema bancario ed il ruolo predominante del settore statale nel sistema finanziario", scrive la Banca Mondiale nel report dedicato all'evoluzione economica dell'area Asia-Pacifico.
Secondo gli esperti, l'avvio di riforme in Cina potrebbe però favorire un
ribilanciamento della domanda dagli investimenti ai consumi. La stima per il
2016 indica per ora una
crescita ancor più modesta del PIL del 6,7%.
La soituazione on sarà migliore per il
resto dell'area asiatica, che rallenterà al 6,5% dal 6,8% dello scorso anno, condizionata non solo dalla Cina, ma anche dal rallentamento di altre economie, come quelle di
Malesia ed
Indonesia.