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L'Eurozona vede frenare anche i servizi: BCE in difficoltà con rischio stagflazione

Gli ultimi dati rafforzano l'attesa per un intervento limitato di 25 punti sui tassi di interesse

Economia, Macroeconomia
L'Eurozona vede frenare anche i servizi: BCE in difficoltà con rischio stagflazione
(Teleborsa) - L'economia dell'Eurozona torna a rallentare, con la frenata del settore manifatturiero e del terziario, che è tornato in zona contrazione dopo l'estate. Lo confermano gli ultimi dati del PMI dei servizi pubblicati da Markit.

A novembre, l'indice PMI dei servizi dell'Eurozona è tornato in zona contrazione a 49,5 punti dai 51,6 punti di ottobre, risultando però superiore ai 49,2 punti del consensus. Il PMI composito, che incorpra anche l'ultimo record storico del manifatturiero, si attesta così a 48,3 punti dai 50 precedenti e risulta migliore dei 48,1 del consensus.

L'Italia invece vede il PMI dei servizi ristagnare a 49,2 punti, in calo dai 52,4 del mese precedente e sotto le attese (51,1 punti), mentre l'indice composito peggiora a 47,7 punti dai 51 precedenti. La Francia registra un calo del PMI servizi a 46,9 da 49,2, ma fa meglio del consensus (45,7), mentre il composito si porta a 45,9 da 48,1 (consensus 44,8). La Germania vede calare il PMI servizi a 49,3 da 51,6 (sotto il consensus di 49,4), mentre il composito passa a 47,2 da 48,6 (atteso 44,8). Infine, la Spagna segnala un PMI servizi in forte deterioramento a 53,1 da 54,9 e fa peggio delle attese (53,6 punti).

"La stagflazione è un termine abbastanza sgradito, soprattutto per la banca centrale, eppure è quello che sta colpendo l’eurozona in questo momento", afferma Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso la Hamburg Commercial Bank, sottolineando che "per la prima volta da gennaio, il settore dei servizi, che finora ha sostenuto l’economia complessiva, sta iniziando a contrarsi", mentre "gli indicatori PMI dei prezzi sono saliti per il secondo mese consecutivo".

"La Banca Centrale Europea (BCE) è in difficoltà.- afferma l'esperto - L’economia sta soffrendo e ha realmente bisogno di supporto monetario. L’inflazione tuttavia resta ostinatamente alta, come si evince dai significativi aumenti salariali del terzo trimestre. Perciò il 12 dicembre, la BCE potrebbe evitare un aggressivo taglio dei tassi e considerare invece una attenta riduzione di 25 punti base".
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