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Profughi, il piano europeo prende forma tra polemiche e nuovi arrivi

Profughi, il piano europeo prende forma tra polemiche e nuovi arrivi
(Teleborsa) - Saranno con ogni probabilità Germania, Francia e Spagna gli Stati membri dell'Unione Europea ad accogliere la maggior parte dei 120 mila profughi attualmente dislocati in Italia, Grecia e Ungheria.

Secondo fonti europee, il nuovo piano della Commissione europea ricalcherà, per vie generali, quello approntato a maggio, con la differenza che quattro mesi fa i richiedenti asilo erano 40 mila.

Assumendo gli stessi criteri, Germania, Francia e Spagna riceveranno circa il 60% dei 120 mila profughi in attesa di collocazione.

Dall'Italia partiranno poco meno di 40 mila richiedenti asilo mentre dovrebbero restarne in 15 mila, che si aggiungono ai 24 mila previsti a maggio.

Ma non tutti i Paesi UE sono d'accordo con il meccanismo delle quote.

La Gran Bretagna si è detta disponibile ad aprire le porte a 20 mila rifugiati siriani entro il 2020, ma con ogni probabilità saranno chiamati dai campi profughi mentre molti Stati dei Balcani, tra cui l'Ungheria, hanno chiesto di agire su base volontaria nei prossimi due anni.

Molto profonde anche le divisioni interne: dalla Francia alla Germania, passando per l'Italia, molti leader di partito criticano l'attuale modus operandi dei capi di Stato e di Governo.

Per trovare la quadra i leader avrebbero deciso di riunirsi in un meeting straordinario dopo quello, sempre straordinario, dei Ministri degli Interni previsto per il 14 settembre.

Intanto continuano le tensioni in Ungheria dove migliaia di migranti, ammassati al confine con la Serbia, premono per raggiungere Budapest. Secondo quanto riferito dalla BBC, molti sarebbero riusciti a superare il muro umano formato dai poliziotti fuggendo su cavalcavia e autostrada.


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