(Teleborsa) -
Il mercato del lavoro resta uno dei tanti nodi dolenti dell'Italia, tanto da causare un vero e proprio fenomeno di emigrazione. Sempre più giovani, infatti, decidono di abbandonare il nostro Paese per andare all'estero in cerca di un lavoro, visto che l'
Italia ha ormai ben poco da offrire.
Segnali positivi giungono però oggi dall'Istat, ma prima di esultare sarà bene analizzarli nel dettaglio. L'analisi dell'istituto di statistica nazionale evidenzia come a luglio la stima dei
disoccupati sia diminuita del 4,4% (-143 mila) su base mensile, portando il
tasso di disoccupazione al 12% dal 12,5% di giugno (12,7% la stima preliminare),
sui minimi degli ultimi due anni. Le attese del mercato erano per un tasso al 12,7%.
Nei dodici mesi la disoccupazione è diminuita del 6,6% (-217 mila persone in cerca di lavoro) e il tasso di disoccupazione di 0,9 punti.
In aumento gli occupati, dello 0,2% (+44 mila), dopo il calo di maggio (-0,2%) e la lieve crescita di giugno (+0,1% ). Il tasso di occupazione è, aumentato nel mese di 0,1 punti percentuali, arrivando al 56,3%.
Nell'anno l’occupazione è cresciuta dell’1,1% (+235 mila persone occupate) e il tasso di occupazione di 0,7 punti.
Questi dati positivi si devo in parte al
forte aumento degli inattivi, ossia di coloro che si sono arresi nella ricerca di un lavoro. Dopo la lieve crescita di maggio (+0,1%) e il calo di giugno (-0,3%), la stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni è aumentata dello 0,7% (+99 mila persone inattive, prevalentemente donne). Il tasso di inattività, è risultato pari al 35,9%, in aumento di 0,3 punti percentuali.
Su base annua l’inattività ha segnato un calo dello 0,6% (-87 mila persone inattive) e il tasso di inattività di 0,1 punti.
Rispetto ai tre mesi precedenti, nel periodo maggio-luglio 2015 il tasso di occupazione è cresciuto (+0,2 punti percentuali), mentre è calato il tasso di disoccupazione (-0,1 punti) e il tasso di inattività (-0,1 punti).
Guardando ai
giovani tra i 15 ed i 24 anni, si evidenzia una crescita del tasso di occupazione al 15,2% (+0,4 punti percentuali) ed un calo del tasso di disoccupazione al 40,5% (-2,5 punti percentuali).