(Teleborsa) - Da maggio 80 euro al mese in più sulla busta paga per quei lavoratori che guadagnano meno di 25mila euro all'anno. E' questo uno dei punti
della "svolta buona".
Un impegno quello del Premier che non rimarrà una vaga promessa ma è già stato approvato in una relazione votata dal Consiglio dei Ministri di mercoledì. Un obbligo, però che per essere operativo da maggio dovrà essere sottoposto al vaglio di vincoli interni e internazionali.
"Da anni, i cittadini hanno visto le bollette crescere e le tariffe aumentare ma gli stipendi erano bloccati. Ora per la prima volta il governo invece di aumentare le indennità dei consiglieri regionali li restituisce alle persone, alla vita reale", ha spiegato il premier Matteo Renzi, ieri sera, a Porta a Porta. Il Premier non contento ci mette la faccia "Se il 27 maggio i soldi non arrivano vuol dire che Renzi è un buffone". Il Presidente del Consiglio ricalca le orme
di Obama che da sempre punta sulla middle class. Renzi ha continua a spiegare la proprie strategia: "prenderemo 500 milioni di euro dagli stipendi dei manager. Se sei un dirigente della pubblica amministrazione è giusto che guadagni più del presidente della Repubblica? No e ci sono molti dirigenti che guadagnano di più e la media tra dirigenti italiani e quelli inglesi e tedeschi è sproporzionata".
Non poteva mancare un accenno all'ipotesi di un prelievo sulle pensioni che
ieri ha fatto sollevare i pensionati .La probabilità ipotizzata commissario per la spending review, Carlo Cottarelli, viene smentita dal Premier.
"L'idea che chi guadagna 2900-3000 euro di pensione sia chiamato ad un contributo va escluso. Chi sostiene che i pensionati pagheranno la manovra sbaglia. Per i pensionati non cambia nulla".
Il governo interverrà anche sulle aziende in particolare sull'IRAP per le aziende, preannuncia Renzi. Infine un accenno all'Europa dopo che ieri la
la BCE ha puntato i fari sull'Italia accusando il Paese di non avere fa fatto abbastanza per conseguire l'obiettivo di medio termine di un bilancio in pareggio nel 2014. Il Premier non ha dubbi sul fatto che "l'Europa abbia più bisogno dell'Italia di quanto l'Italia abbia bisogno dell'Europa. Questa cosa qui va detta da un Paese che un europeista convinto".