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Riforma del MES: un sistema robotizzato di autodistruzione dell'Euro

Almeno 500 miliardi di perdite con la ristrutturazione del debito pubblico italiano, che provocherà il collasso della moneta unica

Le smentite ufficiali non servono a niente, aggiungono solo silenzio a silenzio, nebbia a nebbia.

E' una follia, questa riforma, che garantisce perdite astronomiche ai risparmiatori ed agli investitori sui titoli di Stato, ed un guadagno certo e sicuro agli speculatori.

Mentre erano tutti distratti, il 7 novembre, a Bruxelles, l'Eurogruppo ha concluso l'esame del pacchetto di riforme che sarà portato alla approvazione del Consiglio europeo del prossimo 5 dicembre.

Per l'Italia è pronta una bordata micidiale, con la riforma del MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità.

E' nato come un Fondo Salvastati, finanziato da tutti gli aderenti al fine di concedere aiuti finanziari ai Membri in difficoltà. Finora, le condizioni per la concessione degli aiuti sono state decise di volta in volta dalla Commissione europea, d'intesa con la BCE.

La condizione preliminare che fu posta alla Grecia in difficoltà, quella di ristrutturare il suo debito pubblico, facendo partecipare gli investitori privati al costo della operazione secondo il principio "PSP" (Private Sector Partecipation), e che causò il panico sui mercati facendo guadagnare centinaia di miliardi agli speculatori, diviene la regola. Una follia.

Quella che allora fu una sorpresa piacevole per gli avvoltoi, ora diviene la certezza di fare affari d'oro. Nella riforma del MES, si stabilisce infatti che gli aiuti finanziari potranno essere concessi solo se viene verificata la sostenibilità del debito pubblico.

Per l'Italia, è più che una trappola, è una vera e propria dichiarazione di guerra che spiana la strada alla speculazione. Se, infatti, come è il caso dell'Italia, il rapporto debito/PIL è superiore al 60% ed il Paese che chiede aiuto non ha rispettato la regola prevista dal Fiscal Compact di ridurre l'eccesso di debito rispetto a questo livello di 1/20 l'anno, si deve procedere innanzitutto alla ristrutturazione del debito.
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