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Scuola: riscatto agevolato della laurea, la proposta Bucalo avanza grazie alla petizione Anief

Economia, Scuola
Scuola: riscatto agevolato della laurea, la proposta Bucalo avanza grazie alla petizione Anief
(Teleborsa) - Si è conclusa la diretta di Orizzonte Scuola TV, che ha visto la partecipazione della senatrice Carmela Bucalo e del presidente Anief Marcello Pacifico, per discutere la proposta di legge n. 1413.

L’iniziativa, promossa dalla senatrice Carmela Bucalo (Fratelli d’Italia) e sostenuta da una petizione nazionale dell’Anief, mira a introdurre il riscatto agevolato degli anni di studio universitari per il personale docente e ATA. L’obiettivo è permettere il pensionamento anticipato entro i 60 anni, riducendo il fenomeno del burnout nel settore scolastico. La proposta sarà presto esaminata dalle Commissioni del Senato.

Secondo il sindacalista Marcello Pacifico "a questo punto sarebbe importantissimo che la proposta di legge venisse approvata: si tratterebbe di un enorme passo avanti, considerando che per la stessa operazione si chiedono attualmente almeno 6.000 euro per ogni anno di studi universitari. Una petizione che abbiamo deciso di avviare dopo avere saputo che il riscatto gratuito della laurea è previsto da tempo in Italia solo per gli ufficiali dell'esercito. Non è un caso che l’iniziativa della senatrice Bucalo arriva subito dopo la petizione nazionale lanciata dall’Anief che ha raccolto quasi 120 mila firme in pochi mesi e che quindi comincia a dare i primi importanti frutti: una iniziativa che prende avvio dall’elevato burnout presente tra i lavoratori del comparto, soprattutto dopo i 60 anni. E che giunge, tra l’altro, dopo l'assicurazione sanitaria introdotta sempre in questi giorni attraverso il decreto PA".

Nel corso della diretta, la senatrice Bucalo ha detto che "questo governo e il ministro Valditara stanno facendo tantissimo, ci sono state tante aperture anche rivoluzionarie: la scuola è stata portata al centro. Certamente abbiamo ereditato un’istituzione con tantissime difficoltà. Ma adesso i tempi sono maturati: spero che ci sia la calendarizzazione di questa legge in cui si inizierà un iter complesso e articolato con la Commissione europea, che sconosce la nostra situazione, fatta di precariato, di idonei. Non è facile trovare le soluzioni per tutelare le varie categorie che lavorano nella nostra scuola".

Il presidente Pacifico, sempre nel corso della diretta, ha sottolineato come "l’organico aggiuntivo sia una battaglia dell’Anief. Il prossimo anno ci saranno 150mila studenti in meno: è importante non fare tagli e mantenere gli organici. Il doppio canale di reclutamento è necessario: abbiamo un'Europa che da una parte punisce l’Italia per l’abuso dei contratti a termine e un altro ufficio che non vuole modificare i parametri dei concorsi Pnrr. Io come sindacalista non ci sto: lo dissi tempo fa che i tre concorsi Pnrr non avrebbero risolto il problema delle 70mila immissioni. Ne è esempio il fatto che abbiamo posti vacanti anche sul sostegno, nonostante l'assunzione dalla prima fascia Pnrr. Non vediamo l'ora di assumere i precari: sono docenti che portano avanti la nostra scuola, sono educatori. Il doppio canale deve tornare a regime: il Pnrr finirà nel 2026 e ora bisogna guardare alle soluzione, a un sistema che in passato c'era, come per le Gae".

La senatrice Carmela Bucalo ha spiegato che la sua interressante iniziativa legislativa, "annunciata nella seduta del 6 marzo 2025, mira a valorizzare il percorso formativo di docenti e ricercatori, riducendo i costi attualmente richiesti dall’INPS per il riscatto della laurea". Con la proposta di legge, la senatrice intende fare riconoscere la "dignità e la peculiarità del lavoro svolto" da insegnanti, personale tecnico e amministrativo e figure operanti in università, accademie, conservatori ed enti di ricerca. L’obiettivo è anche quello di favorire un "ricambio generazionale di massa" per garantire una formazione adeguata e di elevata qualità alle future generazioni: la proposta di legge prevede infatti una riduzione dell’aliquota al 5%, abbassando l’onere a poco più di 900 euro per anno di studi. Attualmente, il costo per il riscatto della laurea si aggira intorno ai 6.076 euro per ogni anno di corso. Potrebbero usufruirne circa 1,2 milioni di dipendenti del comparto istruzione e ricerca, inclusi quelli a tempo determinato o temporaneamente non occupati.
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