(Teleborsa) -
Buoni pasto giornalieri da 13 euro
ad insegnanti e personale ATA. E' la
richiesta dall'Anief al Governo per il rinnovo del contratto. A questo proposito ci sarà un
incontro domani fra Aran e sindacati per discutere del
Ccnl 2022-24. "Sui buoni pasto giornalieri da assegnare a docenti e Ata della scuola l’Anief non demorde e chiede al Governo le risorse necessarie per permettere l’introduzione del benefit nel prossimo Contratto di lavoro: domani mattina il nostro sindacato ne parlerà, se dovesse averne l’opportunità, durante l’incontro all’Aran per arrivare ad un accordo sul Ccnl 2022-24", spiega
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, richiamando la decisione di introdurre i
buoni pasto anche per i dipendenti delle Funzioni Centrali
in stato di smart working.
"La novità – continua il presidente nazionale Anief - trova conferma nell
’orientamento applicativo dell’Aran pubblicato alcuni giorni fa che di fatto
introduce un automatismo che prevede l’erogazione del buono pasto nelle giornate di lavoro agile anche in assenza della misurazione della durata della prestazione. Non si comprende perché non si possa fare lo stesso, quindi per via contrattuale, anche con i lavoratori che operano nelle nostre scuole, prevedendo pertanto nel Ccnl 2022/24 l’introduzione dei buoni pasto per il personale, finanziabili attraverso la contrattazione di istituto".
"Insegnanti e personale Ata della scuola non sono lavoratori di un dio minore, anzi sono dipendenti pubblici che svolgono con frequenza tempo prolungato o pieno prendendosi enormi responsabilità, anche penali", ribadisce Pacifico, ricordando che "a stabilire l’orientamento sui buoni pasto, a prescindere dalla sede di lavoro, è stata pure una recente sentenza della Corte di Cassazione".
In vista del
rinnovo delle Rsu dei comparti Istruzione e Ricerca, l'Anief ha predisposto una
nuova piattaforma politico sindacale contenente gli obiettivi da raggiungere con la contrattazione con la parte pubblica e comprende la
parità di trattamento giuridica ed economica tra personale precario e di ruolo,
l’allineamento degli stipendi all'inflazione e alla media europea, l’introduzione di una
indennità di sede, di incarico a tempo determinato, di burnout, di continuità su posti di sostegno. Il sindacato poi insisterà anche per
l’eliminazione dei vincoli alla mobilità e assegnazioni provvisorie, trasferimenti sul 100% dei posti, il
riscatto gratuito degli anni di formazione universitaria e finestra in
uscita a 63 anni per la pensione di vecchiaia, la
revisione dei gradoni di anzianità (con aumenti ogni 4 anni) e armonizzazione tra gradi e ordini differenti. Inoltre, l’organizzazione sindacale autonoma punterà all’aumento della
retribuzione del lavoro straordinario, all’allineamento dei
livelli professionali del personale ATA, alla valorizzazione del middle management e delle figure di sistema, allo stanziamento di risorse aggiuntive per l'istruzione, abolizione trattenuta TFR e adesione volontaria al fondo Espero.