(Teleborsa) -
Federcontribuenti esprime forte indignazione e preoccupazione per la gestione dell'obbligo di stipulare una polizza assicurativa contro le calamità naturali, che riguarda tutte le imprese italiane, salvo alcune eccezioni. ''Il tempo stringe: restano poco più di 20 giorni per mettersi in regola con un provvedimento che - evidenzia Federcontribuenti - è stato adottato senza un
reale confronto con le associazioni di categoria e che rischia di mettere in grave difficoltà le micro, piccole e medie imprese''. La pubblicazione del decreto attuativo in Gazzetta Ufficiale il 27 febbraio 2025 ha reso operative le modalità di applicazione dell’obbligo definendo la scadenza al 31 Marzo:
''una timeline irrealistica - secondo Federcontribuenti - e che mette in difficoltà milioni di imprese
che risultano ancora sprovviste della copertura assicurativa. Un problema che magari non riguarderà le imprese medio-grandi, che sicuramente si saranno in parte attrezzate. Ma la vera emergenza riguarda le piccole attività e gli esercizi commerciali, che rischiano di trovarsi fuori dai meccanismi di tutela economica. Infatti, pur non essendo un obbligo diretto, la copertura sulle catastrofi naturali è una condizione necessaria per accedere a incentivi, aiuti o garanzie pubbliche, compresi i prestiti erogati dal fondo per le PMI''. Al momento poi, sottolinea Federcontribuenti, non è neanche chiaro cosa accadrà a chi non si metterà in regola entro il termine:
''l’assenza di chiarimenti ufficiali sul carattere retroattivo della norma alimenta ulteriore incertezza e confusione''. Federcontribuenti "denuncia con forza l’assenza di un confronto preventivo con le associazioni di categoria su una misura di tale portata. “Imporre un obbligo di questo genere senza un’adeguata programmazione e senza strumenti concreti di supporto per le imprese più vulnerabili è inaccettabile. Chiediamo con urgenza un intervento del Governo - conclude la nota -
per prorogare i termini, fornire chiarimenti e garantire che le imprese non siano penalizzate da una normativa irrealistica e mal gestita”.(Foto: © federicofoto / 123RF)