(Teleborsa) - Dopo un 2022 da record, il mercato dell’arte ha subito nel 2023 un fisiologico assestamento, stando a quanto delineato dal report 2024 di Deloitte Private
“Il mercato dell’arte e dei beni da collezione”, presentato ad aprile 2024 alla Mia Photo Fair di Milano, dove si sono tuttavia evidenziati interessanti
segnali di resilienza e nuove - forse inaspettate - dinamiche trainanti.
Nonostante il limitato rallentamento generale, il report sottolinea come le nuove generazioni, in particolare i
Millennial e la Gen Z, stiano emergendo come veri protagonisti del collezionismo. Un trend legato alla crescente digitalizzazione e le strategie delle principali case d’asta e gallerie che hanno facilitato l’accesso al mercato da parte di
acquirenti under 40, alimentando la domanda per
artisti contemporanei e ultra-contemporanei.Barbara Tagliaferri, Partner e Art&Finance Coordinator di Deloitte Italia, ha posto l’attenzione su come questi nuovi collezionisti abbiano un forte interesse non solo per le arti visive, ma anche per beni di lusso come design da collezione, borse e gioielli, intercettando l’interesse di una
generazione sempre più attratta da beni tangibili e di qualità. In questo contesto, la doppia mostra personale
Life is but a day, a cura di Maria Vittoria Pinotti, attualmente in corso alla Mucciaccia Gallery di Roma (e fino al 31 gennaio 2025), rappresenta un esempio emblematico delle nuove direzioni che sta prendendo il mercato del collezionismo e i due artisti -
Charlie Davoli ed Elisa Zadi - incarnano la fusione tra tradizione e innovazione che tanto attrae le giovani generazioni. Davoli, noto per la sua
arte digitale e il surrealismo contemporaneo, utilizza strumenti tecnologici per creare mondi immaginari che parlano direttamente alla sensibilità visiva dei nativi digitali. Dall’altra parte, Elisa Zadi, con il suo approccio altrettanto originale, esplora temi di
introspezione e identità attraverso un linguaggio pittorico sofisticato e attuale.
La
Mucciaccia Gallery Project chiude così la stagione espositiva 2024 mettendo in dialogo le opere di
due artisti contemporanei dallo stile e dalla tecnica profondamente diversa, creando una relazione non di contrasto ma di suggestioni visive e richiami a un universo immaginifico e poetico, attraverso un percorso espositivo nato dal desiderio di
esplorare il rapporto tra tempo, memoria e percezione, temi sintetizzati dal titolo
Life Is but a Day, tratto da una poesia di John Keats. Attraverso questa lente, le opere di Davoli e Zadi propongono visioni che intrecciano la realtà e l'immaginazione, ciascuno sviluppando una narrazione unica: l'uno attraverso la manipolazione surreale di paesaggi naturali, l'altra con dipinti che riflettono intimi rapporti tra figura umana e natura. Life is but a day rappresenta, dunque, non solo un punto di incontro tra diverse estetiche che secondo la curatrice Pinotti si completano “dando vita a nuove attinenze e prospettive, in un dialogo che costruisce spazi immaginari attraverso relazioni e corrispondenze”, ma anche un simbolo delle
trasformazioni importanti che stanno ridefinendo il panorama artistico globale connesso a quello della compravendita di beni di lusso.
(Foto: Mucciaccia Gallery Project)