(Teleborsa) - Nei primi nove mesi del 2024, l’
import di autoveicoli nuovi in
valore verso l’Italia risulta in crescita (+2,7% rispetto ai primi nove mesi del 2023). Sia il comparto dei
veicoli industriali che il comparto delle
autovetture, mostrano incrementi nelle importazioni (rispettivamente +2,6% e +2,9%). Al contrario, l’
export in valore risulta in calo rispetto a quello dei primi nove mesi del 2023, -21,4%: il valore dei veicoli industriali, nel periodo analizzato, 2024 cala dell'8,6%; le autovetture esportate, invece, sono in calo del 25,9%. Il saldo è negativo per circa
14,4 miliardi di euro per le autovetture e positivo di circa 943 milioni per i veicoli industriali. È quanto emerge dal focus di
Anfia sul
trade automotive in Italia.
Mentre l’import di autoveicoli ha origine quasi totalmente da
paesi europei (l’89,1% del valore totale importato), l’export con destinazione Europa rappresenta, nel periodo gennaio-giugno del 2024, il 60,5% del totale. Tra i
paesi di destinazione extra europei, gli
Stati Uniti rimangono il primo mercato (18,7%), seguiti da Giappone (3,7%) e Cina (2,3%).
Per quanto riguarda il comparto della
componentistica, nel periodo analizzato, calano sia l’import, del 7,8%, che l’export, del 2,3%, con un saldo positivo di circa
5,1 miliardi di euro (era di 4,6 miliardi nello stesso periodo del 2023). L’Europa rappresenta il 78,2% del valore dell’import e il 79,1% del valore dell’export. Al di fuori del continente europeo, la prima macroarea di origine è l’
Asia, da cui l’Italia importa il 15,1% di parti e componenti (in valore), mentre la prima macroarea di destinazione dell’export è il Nord America: 9,4% del totale.
Lo Stato da cui importiamo e a cui esportiamo più componentistica automotive è la
Germania, che, rispettivamente rappresenta il 24,0% delle importazioni ed il 20,2% delle esportazioni del trade italiano. Seguono, nell'ordine, a completare la Top3, la
Francia e la
Cina per quanto riguarda le importazioni e Francia e Polonia considerando le esportazioni.