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Crescita dell’import di autoveicoli in Italia, export in calo

Saldo commerciale negativo nel 2024

Economia, Trasporti
Crescita dell’import di autoveicoli in Italia, export in calo
(Teleborsa) - Nei primi otto mesi del 2024, l’import di autoveicoli nuovi in valore verso l’Italia risulta in crescita (+3,9% rispetto ai primi otto mesi del 2023). Sia il comparto dei veicoli industriali che il comparto delle autovetture, mostrano incrementi nelle importazioni (rispettivamente +3,5% e +6,5%). Al contrario, l’export in valore risulta in calo rispetto a quello dei primi otto mesi del 2023, -18,9%: il valore dei veicoli industriali, nel periodo analizzato, 2024 cala del 6,9%; le autovetture esportate, invece, sono in calo del 23,1%. Il saldo è negativo per circa 12,6 miliardi di euro per le autovetture e positivo di circa 850 milioni per i veicoli industriali.

Mentre l’import di autoveicoli ha origine quasi totalmente da paesi europei (l’89,3% del valore totale importato), l’export con destinazione Europa rappresenta, nel periodo gennaio-giugno del 2024, il 59,7% del totale. Tra i paesi di destinazione extra europei, gli Stati Uniti rimangono il primo mercato (19,3%), seguiti da Giappone (3,8%) e Cina (2,2%).

Per quanto riguarda il comparto della componentistica, nel periodo analizzato, calano sia l’import, del 7,6%, che l’export, dell'1,8%, con un saldo positivo di circa 4,4 miliardi di euro (era di 3,7 miliardi nello stesso periodo del 2023). L’Europa rappresenta il 78,3% del valore dell’import e il 78,9% del valore dell’export. Al di fuori del continente europeo, la prima macroarea di origine è l’Asia, da cui l’Italia importa il 14,8% di parti e componenti (in valore), mentre la prima macroarea di destinazione dell’export è il Nord America: 9,7% del totale.

Lo Stato da cui importiamo e a cui esportiamo più componentistica automotive è la Germania, che, rispettivamente rappresenta il 24% delle importazioni ed il 20% delle esportazioni del trade italiano. Seguono, nell'ordine, a completare la Top3, la Francia e la Cina per quanto riguarda le importazioni e Francia e Polonia considerando le esportazioni.




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