(Teleborsa) -
Resta alta la tensione fra Israele e Iran, con Tel Aviv che ha promesso una
"risposta" all'attacco missilistico di ieri
di Teheran, che si dichiara "in stato di guerra" dopo il lancio di circa 200 missili balistici verso Israele. Un attacco che il segretario generale dell'Onu
Antonio Guterres, a caldo, ha
"condannato fermamente", invitando tutte le parti coinvolte nel conflitto ad un
immediato cessate il fuoco. Il segretario generale è stato
dichiarato "persona non grata" da Israele, che "ha rifiutato la proposta" di cessate il fuoco temporaneo per permettere la ripresa dei negoziati.
Nel frattempo,
l'IDF israeliana conferma che è stata
mobilitata l'aeronautica e che sono nel mirino gli impianti nucleari del regime degli ayatollah.
Secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria,
due persone sono rimaste uccise in seguito ad un
attacco israeliano su Damasco.
Nel pomeriggio, la Presidente del Consiglio
Giorgia Meloni ha convocato d’urgenza
una conferenza t
elefonica dei leader del G7, a seguito dell'aggravarsi della crisi mediorientale. Durante la riunione
"è stata reiterata la
ferma condanna all’attacco iraniano contro Israele".
"In uno scenario in costante evoluzione" i leader del G7 hanno an che "
convenuto di lavorare congiuntamente per favorire una
riduzione delle tensioni a
livello regionale, a partire dall’applicazione della Risoluzione 2735 a Gaza e della Risoluzione 1701 per la stabilizzazione del confine israelo-libanese".
Durante la riunione telefonica è stata espressa "
forte preoccupazione per l’escalation di queste ultime ore" e si è ribadito che un conflitto su scala regionale "non è nell’interesse di nessuno" e che
"una soluzione diplomatica risulta ancora possibile". I leader del G7 si sono lasciati promettendo di mantenersi
"in stretto contatto" sull'evoluzione della crisi.