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Consiglio europeo, dall'auto a Trump: le considerazioni di Meloni all'Ue

Economia, Politica
Consiglio europeo, dall'auto a Trump: le considerazioni di Meloni all'Ue
(Teleborsa) - Dalle guerre in Medioriente e Ucraina alla crisi dell'auto, senza tralasciare le relazioni con gli USA, il problema dei rifugiati, il Piano Mattei per l'Africa ed i riflessi del recente accordo siglato dalla Ue con il Mercosur. Sono questi i principali temi che la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha citato nelle comunicazioni alla Camera dei Deputati in vista del Consiglio europeo del 19 dicembre 2024.

L'Italia parteciperà al vertice dei capi di Stato della Ue con un "importate ruolo da svolgere", in un contesto sempre più frammentato ed in crisi. Meloni, smentendo l'ipotesi di un "presunto isolamento internazionale dell'Italia" ha fatto cenno alla necessità di "consolidare l'idea un un'Italia stabile, capace di consolidare le relazioni con partner europei, attrarre gli investimenti e riportare in Patria i troppo cervelli in fuga a cui dobbiamo regalare un nuovo sogno gratificante in patria".

"La stabilità è una carta preziosa da giocare al Consiglio europeo", ha sottolineato la Premier, che di dice convinta che "la sensibilità italiana può contribuire ad un approccio pragmatico superando quello ideologico e dogmatico" che si è rivelato prevalente negli ultimi anni.

Passando ad elencare i temi in discussione, Meloni ha fatto cenno ai Balcani occidentali, affermando che è giunto il momento di " premiare i loro sforzi".


Il Consiglio - ha ricordato Meloni - si occuperà anche della guerra in Ucraina, degli aiuti internazionali a cui l'Italia non si è sottratta, in particolar modo sulla linea di credito da 50 miliardi di dollari garantita dall'immobilizzazione di beni russi, del futuro del conflitto e della ricostruzione.

"Pace e ricostruzione sono priorità anche in Medioriente che merita una prospettiva di stabilizzazione", ha sottolineato Meloni, facendo cenno al nuovo regime in Siria, con cui l'Italia è "pronta a interloquire", e della tregua n Libano, che definisce un "importante passo in avanti su cui l'Italia si è impegnata", così come nel garantire per la Striscia di Gaza "pace e stabilità", che potrà essere raggiunta solo con una "soluzione a due Stati".

L'Italia - ha ribadito Meloni - è "interessata a mantenere ruolo nelle discussioni su futuro della UE come gestore delle crisi", ma "non è disposta a rinunciare ad una eccellenza nazionale come la Protezione Civile".

"Crediamo in un'Europa più forte ed autonoma, non può prescindere dal comune impegno per rafforzare la sua difesa costruendo finalmente un pilastro Ue della Nato, da affiancare a quello americano con pari peso e pari dignità", ha affermato Meloni, aggiungendo "è vitale progredire rapidamente sulla strada dell'autonomia strategica aperta, cercare soluzioni innovative per garantire fondi adeguati agli investimenti necessari, ad esempio avviando un dialogo concreto sulla possibilità di emettere obbligazioni europee per investimenti sulla difesa, continuando a spingere per l'esclusione degli investimenti sulla difesa dal calcolo del rapporto deficit/PIL nel Patto di stabilità".

La Presidente ribadisce anche che appare indispensabile "mantenere approccio pragmatico e aperto" nei confronti della nuova Amministrazione Trump e "prevenire diatribe commerciali che certamente non farebbero bene a nessuno".

"L'Italia condivide la priorità geopolitica di tornare ad investire in America Latina", ha affermato Meloni, facendo cenno al recente accordo con il Mercosur firmato dalla Presidente UE Ursula von der Leyen ed ai riflessi sul settore dell'agricoltura. IN ambito commerciale un cenno anche al Piano Mattei, iniziativa che si punta ad "europeizzare", ed alla frammentazione del contesto internazionale, confermata dall'emergere del blocco dei BRICS Plus.

Non poteva mancare la crisi dell'automotive, che desta forte preoccupazione e si conferma "fondamentale per la competitività dell'industria europea". "Il quadro oggi è tutt'altro che positivo", sottolinea Meloni, ricordando che paghiamo la scelta di "aver imposto un modello decarbonizzaizone basato solo sull'elettrico" e che l'Italia assieme ai altri paesi europei si è fatta promotrice di un non-paper che propone una "strategia alternativa" basata sul "principio neutralità tecnologica" per correggere traiettoria intrapresa dall'Ue.
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