(Teleborsa) - "Chi è
risultato idoneo al concorso Pnrr non entra nella graduatoria di merito per l’immissione in ruolo e neanche è considerato abile all’insegnamento: secondo noi
tutto questo è illogico e siamo convinti che anche il giudice avrà almeno dei dubbi quando esaminerà i nostri ricorsi": lo dice oggi
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, annunciando che "sono state tantissime le
adesioni al ricorso promosso dall’Anief, mentre lo stesso sindacato porta in Parlamento e in Europa la battaglia per non disperdere professionalità selezionate dallo Stato".
"Ogni giorno – continua il sindacalista autonomo - , appena vengono pubblicate nuove graduatorie di merito con centinaia di idonei che hanno superato tutte le prove,
centinaia di candidati si rendono conto dell’esclusione e decidono di aderire al nostro ricorso. Noi, come sindacato,
stiamo raccogliendo il malessere di tantissimi partecipanti alle prove, che si ritrovano ad essere stati considerati idonei avendo fatto registrare un punteggio di almeno 70/100, ma senza però ritrovarsi nulla in mano. Secondo noi si tratta di un regolamento ingiusto, che va anche a determinare un pericoloso precedente".
Anief ricorda che è possibile
notificare il ricorso specifico al Tar del Lazio entro 60 giorni dalla pubblicazione della graduatoria definitiva di merito: con il ricorso si intende chiedere il riconoscimento dell'abilitazione all'insegnamento per il concorso secondaria e l'inserimento nella graduatoria di merito degli idonei al concorso Pnrr 2023 dei docenti scuola infanzia, primaria e secondaria.