(Teleborsa) -
I default aziendali in Europa probabilmente continueranno ad aumentare nei mesi a venire prima di stabilizzarsi verso fine anno, con l'allentamento delle condizioni di finanziamento grazie a una crescita economica più forte, un'inflazione più contenuta e misure di auto-aiuto delle aziende. Lo scrive Scope Ratings in un report sul tema.
Secondo l'agenzia di rating, le tensioni geopolitiche, la crescita economica lenta, l'assenza di programmi di sostegno statali più ampi e l'affievolirsi degli effetti positivi della domanda repressa post-pandemia in alcuni settori sono in parte responsabili. Lo stesso vale per la cautela delle
banche centrali nel ridurre i tassi di interesse, dati gli alti livelli di
inflazione che continuano a esercitare pressioni sulle aziende, visibili nell'aumento dei default aziendali in tutta Europa nella prima metà del 2024.
"La nostra valutazione di circa 300 aziende indica una
pressione sui rating sostenuta e un rischio di default elevato, con azioni di rating negative che hanno interessato circa il 25% del portafoglio creditizio nel primo semestre del 2024, rispecchiando le tendenze dell'anno fiscale 2023", afferma Sebastian Zank, responsabile della Corporates Credit Production presso Scope. "Inoltre, abbiamo registrato tre default selettivi durante questo periodo", aggiunge.
In particolare, le
aziende non investment grade sono colpite in modo sproporzionato, con circa il 40% che ha subito azioni di rating negative e il 20% che mantiene un outlook negativo. Al contrario, gli investment grade hanno registrato un andamento più favorevole, con azioni di rating positive che hanno superato quelle negative e solo il 10% dei rating IG ha un outlook negativo. "Questa divergenza evidenzia un divario sempre più ampio tra le società con rating solido, che stanno generalmente rafforzando i loro profili di credito, e i crediti speculativi, che stanno diventando sempre più vulnerabili", si legge nel rapporto.
Tra i paesi europei, l'
Austria ha visto un aumento del 90% anno su anno nei default aziendali, segnando uno degli aumenti più netti nella regione. Anche
Svezia e Paesi Bassi hanno sperimentato picchi significativi, con default in aumento rispettivamente del 34% e del 37%.
Germania e Francia non sono state risparmiate, assistendo ad aumenti del 24% e del 18% rispetto al primo semestre del 2023.
Sebbene persista il rischio di insolvenza aziendale, la situazione potrebbe stabilizzarsi e che le
pressioni più gravi inizieranno ad attenuarsi verso la fine del 2024, secondo Scope Ratings.
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