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"Nuova" Europa, Meloni chiama il cambio di passo: cosa ha detto alla Camera

in nuova Commissione serve delega per sburocratizzare

Economia
"Nuova" Europa, Meloni chiama il cambio di passo: cosa ha detto alla Camera
(Teleborsa) - "Penso sia chiaro a tutti che quello che l’Europa ha di fronte oggi è un compito molto arduo. E quel compito è ripensare completamente alle sue priorità, il suo approccio, la sua postura. Riscoprire il suo ruolo nella storia, particolarmente nella porzione di storia che stiamo attraversando". Lo ha detto il Presidente del Consiglio Meloni nelle comunicazioni alla Camera in vista del Consiglio Ue del 26 e 27 giugno.


"Personalmente continuo a ritenere che la risposta a questo declino stia nella necessità di fare meno e di farlo meglio. Concentrarsi su poche, grandi materie, quelle cioè sulle quali gli Stati nazionali non sono in grado di competere da soli, e lasciar invece decidere agli Stati nazionali ciò che non ha bisogno di essere centralizzato", ha detto.




Per Meloni un’Europa protagonista nel mondo "deve porsi, ad esempio, la questione di aumentare la propria autonomia strategica, cioè la capacità di costruire catene di approvvigionamento sicure e affidabili, e diminuire così le proprie dipendenze strategiche. La doppia crisi - prima la pandemia e poi la guerra in Ucraina - ha mostrato quanto fosse sbagliata l’idea di un’Europa che giocava quasi esclusivamente il ruolo di piattaforma commerciale, intermediando tra l’America e i giganti asiatici, lasciando ad altri il controllo delle catene del valore. Quando gli shock sono arrivati e quelle catene del valore, che erano troppo lunghe e poco affidabili, si sono interrotte, l’Europa si è scoperta del tutto esposta ad eventi che non poteva prevedere né controllare. Abbiamo capito allora quanto – su materie prime fondamentali come quelle critiche, l’energia, diversi settori strategici - il nostro destino fosse legato alla volontà di attori purtroppo non sempre amici. Con le conseguenze drammatiche che questo ha avuto, e continua ad avere, sui nostri sistemi economici e produttivi. È da questa consapevolezza che il governo intende partire per affrontare i lavori di questo Consiglio europeo".

"Dobbiamo anche assumerci le nostre responsabilità: in questi anni di conflitti e di minacce alle porte dell’Europa, dobbiamo ricordarci che la libertà e la sicurezza hanno un costo e che per avere pace ai nostri confini dobbiamo essere capaci di esercitare la deterrenza necessaria a raggiungere quell’obiettivo. E questo vale ancor di più se ci poniamo l’obiettivo ambizioso, ma a mio avviso improcrastinabile, di costruire quel solido pilastro europeo della NATO, affiancato al pilastro statunitense, che possa metterci nelle condizioni di affrontare le nuove sfide alla sicurezza, incluse le minacce che investono il Mediterraneo e il Medio Oriente. Posizione che il Governo italiano ha sempre sostenuto, e di cui ci faremo interpreti anche al Vertice NATO previsto Washington tra pochi giorni", ha proseguito il Premier.

"Credo che sia anche necessario un dibattito per immaginare soluzioni innovative, aprendo anche alla possibilità di obbligazioni europee per questo genere di investimenti. Approfondiremo e valuteremo con attenzione le opzioni di finanziamento che la Commissione ci presenterà a questo Consiglio Europeo", ha proseguito.

Consiglio europeo che - ha concluso - "confermerà, ancora una volta, il suo sostegno alla causa ucraina. Perché difendere l’Ucraina è nell’interesse dell’Europa, ed equivale a difendere quel sistema di regole che tiene insieme la comunità internazionale e protegge ogni Nazione.Vale la pena ribadire che se l’Ucraina fosse stata costretta ad arrendersi, oggi non ci sarebbero le condizioni minime per un negoziato, ma staremmo discutendo dell’invasione di uno Stato sovrano, con le conseguenze che possiamo tutti immaginare", ha concluso.
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