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Italia, ammontare di titoli di debito in circolazione diminuito di un terzo in 10 anni

L'analisi di Banca d'Italia

Banche, Finanza
Italia, ammontare di titoli di debito in circolazione diminuito di un terzo in 10 anni
(Teleborsa) - Rispetto ai massimi raggiunti nel 2012, l'ammontare di titoli di debito in circolazione in Italia è diminuito di circa un terzo a fine 2022, nonostante le emissioni delle imprese non finanziarie siano raddoppiate. Il fenomeno è riconducibile al minore ricorso alle emissioni obbligazionarie da parte del settore bancario, a fronte dell'aumento dei depositi e del rifinanziamento presso l'Eurosistema. Lo si legge in una note di stabilità finanziaria e vigilanza della Banca d'Italia. Il mercato delle obbligazioni bancarie strutturate, in particolare, si è drasticamente ridotto e non è stato compensato dall'aumento delle emissioni di certificates negli ultimi anni.

Scendendo nei dettagli, a dicembre 2022 le obbligazioni ordinarie, le cartolarizzazioni e i covered bond rappresentavano la quasi totalità dei titoli in circolazione, rispettivamente il 39, il 27 e il 20 per cento; il restante 15 per cento era costituito prevalentemente da titoli complessi come le obbligazioni subordinate, strutturate e subordinate AT1 (rispettivamente, il 7, il 4 e il 2 per cento).

Nello stesso periodo, in media poco meno dei due terzi dei titoli erano stati emessi da banche residenti, circa il 20 per cento da società veicolo e la rimanente parte da imprese, da intermediari non bancari (tra cui anche la Cassa Depositi e Prestiti) e dalla pubblica amministrazione (regioni, province e comuni)

Dai massimi di fine del 2012 a fine 2022 l'ammontare dei titoli in circolazione al netto dei rimborsi è drasticamente diminuito (da 1333 a 847 miliardi). Alla riduzione complessiva di 486 miliardi di euro registrata nel periodo ha contribuito per più di 460 miliardi la riduzione delle obbligazioni ordinarie e per circa 80 miliardi quella delle obbligazioni strutturate, solo parzialmente compensata dall'aumento degli altri titoli di debito, tra cui i covered bond (da 129 a 167) e le cartolarizzazioni (da 221 a 227).

In relazione invece alla tipologia di emittenti, si è registrata una riduzione dello stock di obbligazioni bancarie, solo parzialmente compensata dalla crescita delle obbligazioni emesse dalle imprese e dagli altri intermediari.

In controtendenza rispetto agli altri settori, tra la fine del 2008 e quella del 2022 le imprese residenti hanno aumentato considerevolmente il ricorso al mercato obbligazionario, da 61 a 168 miliardi di euro di titoli in circolazione, sebbene in modo discontinuo in quanto in alcuni anni si sono registrati saldi di emissioni nette negativi.
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